Una fazione nuova di zecca con tante quest, e in più tutti i plugin ufficiali pubblicati fino a questo momento: con questo pacchetto di nuovi contenuti per Oblivion, Bethesda espande il suo già colossale titolo di punta.
[articolo originariamente pubblicato il 23 dicembre 2006]
I nostri video dedicati a The Elder Scrolls IV: Oblivion
Esempio di gioco
Il nostro parere
La nostra collezione
Nota del 2020
I plugin ufficiali di Oblivion sono presenti in (quasi) tutte le edizioni del gioco attualmente in vendita. Questo peraltro non significa che debbano sempre essere installati: alcuni plugin sono collegati a personaggi di un determinato tipo, e ha poco senso installarli se si ha intenzione di creare un personaggio di tipo diverso. Per esempio, Knights of the Nine è meglio resti disattivato se si decide di interpretare un personaggio malvagio.
1. Quando l’editor viene usato dai suoi autori
La maschera riposta ha parlato ripetutamente di The Elder Scrolls IV: Oblivion, l’ultimo episodio della premiata serie di Bethesda che oggi rappresenta la quintessenza del gioco di ruolo su computer. Dedicare tanto spazio a un singolo titolo ha senso non solo per la sua intrinseca qualità, ma anche per la particolare natura di questi giochi, distribuiti fin dall’inizio assieme a un potente editor che consente agli utenti di modificarli, realizzando in-game i loro desideri, di qualunque tipo essi siano. Pur essendo uscito molti mesi fa, Oblivion è solo all’inizio della sua vita: moltissimi progetti amatoriali ruotanti precisamente attorno alle potenzialità dell’editor sono ancora in fase di realizzazione e vedranno la luce in forma perfettamente affinata solo fra molti mesi.
Questo non significa peraltro che nel frattempo gli autori veri e propri del gioco se ne stiano con le mani in mano: l’editor chiaramente funziona anche per loro. Già nelle settimane immediatamente successive alla pubblicazione del gioco base, il sito ufficiale della serie presentava la possibilità di scaricare a pagamento piccoli plugin ufficiali, cioè realizzati da Bethesda. Molti fan gridarono allo scandalo perché molti di questi contenuti erano stati chiaramente realizzati da tempo e lasciati fuori dal pacchetto iniziale solo per poter spillare ancora un po’ di quattrini ai fruitori (esempio lampante è il plugin Orrery: la porta per accedere ai nuovi contenuti è presente nel gioco base, ma finché non si compra il plugin è impossibile aprirla!) Le lamentele sono giustificate, anche se i giocatori sembrano dimenticarsi con facilità che realizzare un titolo ambizioso come Oblivion richiede spese enormi, e anche che il prezzo richiesto per tutto questo lavoro è decisamente basso se lo si mette in rapporto con la durata, la vastità e la duttilità del prodotto. In ogni caso, Bethesda ha trovato un modo tutto suo per sfruttare l’onda lunga delle spese natalizie: non con una vera e propria espansione (è ancora troppo presto: la prima espansione per Morrowind arrivò un anno dopo la pubblicazione del titolo base) ma con una raccolta dei plugin ufficiali pubblicati fino a questo momento, presentati a prezzo ridotto e assieme a un nuovo, grande plugin che aggiunge al gioco una intera fazione, chiamata Knights of the Nine.
2. Una fazione per chi è irrimediabilmente ‘buono’
Il nuovo plugin maggiore funziona sia con partite nuove sia con partite in corso, e con personaggi di qualunque livello: anche i nuovi nemici, infatti, usano il famigerato livellamento automatico che tante lamentele ha causato e che è stato fra i primi obiettivi dei modder (affinché questi ultimi intervengano anche sui nuovi nemici bisognerà ovviamente aspettare). Dopo averlo installato, parlando con i PnG troveremo un nuovo rumor: pare che la cappella del Culto Imperiale di Anvil sia stata attaccata da nemici misteriosi, e che tutti i suoi funzionari siano stati uccisi barbaramente. Viaggiando in quella città, scopriremo che dal caos causato da questo evento infausto emerge uno strano figuro, un profeta, secondo cui il fatto è la prova che sta tornando il terribile stregone Ayleid Umaril. Occorre un nuovo crociato che riprenda le armi dell’antico ordine dei Knight of the Nine e lo affronti prima che sia troppo tardi. Alcune persone che bazzicano attorno al profeta lo trattano come se fosse un buontempone: il nostro personaggio può fare altrettanto, se non ha l’indole del crociato.
Anche questa storia, infatti, com’è tradizione della serie, è solo fintamente urgente: finché il nostro personaggio non se ne occupa, il pericoloso stregone rimanda i suoi piani di distruzione sine die. Specifico questa cosa perché la nuova fazione non è per tutti: è pensata infatti come una sorta di contraltare ‘buono’ della Dark Brotherhood, la fazione malvagia presente nel gioco base, dal quale mancava del buon materiale per gli aspiranti paladini in circolazione (le altre tre gilde, dei guerrieri, dei maghi e dei ladri, sono per così dire ‘neutrali’, nel senso che hanno al loro interno sia elementi positivi sia elementi negativi). Il fatto che la fazione sia per buoni non è mero artificio retorico: basta che il nostro personaggio abbia anche un solo punto di “infamia”, il valore che aumenta se il nostro personaggio compie azioni particolarmente efferate, e le reliquie sacre che con tanta difficoltà avremo recuperato si rifiuteranno stoicamente di aderire al corpo del nostro alter ego, impedendoci così di proseguire nella missione.
Per fortuna c’è un rimedio, anche se è parecchio ‘costoso’: i punti di infamia scompariranno se effettueremo un pellegrinaggio che toccherà un altare di ciascuno dei Nove. Gli altari sono sparsi per il mondo di gioco: ce ne sono tre per ogni divinità, ma non sono indicati sulla mappa. Il profeta ci dà una indicazione sommaria per trovarne alcuni, ma sarà un lavoro lungo e faticoso, in tema con il sentimento di espiazione che dovrebbe caratterizzarne l’esecuzione. Un primo pellegrinaggio va effettuato comunque, anche se la nostra infamia è a zero: serve per far capire ai Nove la nostra determinazione nel diventare un loro servitore. Una volta portata a termine l’opera, avremo una visione che ci indirizzerà verso la nuova tappa dell’avventura.
3. Reliquie per tutti i gusti
Il passo successivo è il recupero di un completo set d’armatura, comprensivo di armi e scudo, che ci permetta di combattere alla pari contro il nostro nemico. Anche questi pezzi sono sparsi in giro per il mondo, e trovarli ci porterà via parecchio tempo. Avremo per fortuna l’aiuto dei fantasmi dei vecchi appartenenti all’ordine, che si materializzeranno la prima volta che visiteremo la vecchia abbazia abbandonata dove i Cavalieri dei Nove avevano la loro sede. Quando una quest riguarda il recupero di tanti oggetti, è facile prevedere che ciascuno di questi si trovi alla fine di un dungeon pieno di ferocissimi mostri.
Per fortuna, non è questo il caso: alcune reliquie sono conservate nelle cappelle del Culto Imperiale, anche se di solito prenderle e portarsele via non è così semplice. Va sottolineato comunque il fatto che le quest basate sul dialogo (tutto doppiato, rigorosamente con le stesse voci del gioco base) e sulla risoluzione di semplici enigmi sono presenti in numero decisamente consistente, e questa è sicuramente una buona cosa. Si aggiunga poi il fatto che quando saremo diventati membri effettivi dell’ordine avremo al nostro comando un piccolo esercito personale, e l’abbazia diventerà una sorta di nostra nuova stronghold da dirigere come più ci piacerà. Insomma, la carne al fuoco è tanta e vale sicuramente il prezzo del biglietto.
4. Gli altri plugin ufficiali
Come dicevamo sopra, il pacchetto intitolato come la nuova fazione include in realtà anche tutti gli altri plugin ufficiali pubblicati da Bethesda in questi mesi. Alcuni sono inezie, come ad esempio il plugin Spell Tomes che aggiunge al gioco libri che una volta letti ci fanno imparare nuovi incantesimi, oppure il plugin Horse Armor che aggiunge le armature per i cavalli. Altri appartengono alla categoria housing, cioè si concretizzano in dimore pensate per una certa categoria di personaggi giocanti (c’è la torre del mago, una tomba per i personaggi malvagi, un relitto abbandonato per i ladri).
Altri ancora aggiungono piccole o grandi quest: in questa categoria rientrano il già citato Orrery e soprattutto Mehrunes Razor, un colossale nuovo dungeon diviso in tante mappe, dotato addirittura di villaggio sotterraneo e culminante nell’ottenimento di un pugnale incantato che ha il potere di uccidere i nemici con un colpo solo. La qualità dei plugin ufficiali è discontinua, anche se in generale si nota il tocco degli autori del gioco, soprattutto nel rigoroso rispetto della coerenza dell’ambientazione. Un aspetto negativo da segnalare è il fatto che molti plugin ufficiali si attivano facendo comparire dal nulla una nota nell’inventario o nel diario: una modalità ahinoi non troppo realistica.
5. Conclusione
Knights of the Nine costa circa 20 euro. La nuova fazione, se giocata in fretta e furia, ci porterà via comunque più di dieci ore. A questo va aggiunto tutto il parterre di nuovi contenuti portati dai plugin ufficiali. Insomma, le cose da fare sono parecchie e dal nostro punto di vista il costo è adeguato. La qualità è pari a quella del gioco base, se non superiore in alcuni punti. Chi ama Oblivion e soprattutto chi scommette sulla sua costante ‘crescita’ nei prossimi mesi non può privarsi di questa piccola espansione. In attesa dell’espansione vera, che quasi sicuramente arriverà in primavera.
Tre pregi di Knights of the Nine | Tre difetti di Knights of the Nine |
Perfettamente fuso con il resto del gioco | Il livellamento automatico continua a imperversare! |
Quest di elevata qualità | Alcuni plugin ‘partono’ in maniera troppo estemporanea |
Consueta amplissima libertà interpretativa | Continua a essere pachidermico a livello di richieste hardware |