Il primo e presumibilmente unico modulo ‘premium’ per Neverwinter Nights 2 è una piacevole avventura cittadina, di buona qualità ma senza picchi particolari.
[articolo originariamente pubblicato il 14 ottobre 2009]
1. Le odissee dei moduli premium
Un gioco come Neverwinter Nights, caratterizzato dalla presenza di un editor davvero potente che infatti viene spesso indicato come il vero punto forte del prodotto, sembra apparentemente perfetto per essere sfruttato in lungo e in largo, ponendo le basi per vere e proprie collane simili a quelle connesse ai grandi regolamenti dei giochi di ruolo cartacei. Il primo capitolo della saga, firmato da Bioware, ha in parte soddisfatto queste aspettative, diventando il punto di partenza di una serie abbastanza nutrita di moduli premium, cioè di qualità professionale, in grado di garantire (anche senza contare la sterminata produzione amatoriale) ore e ore di divertimento a un prezzo relativamente contenuto. Già a suo tempo, peraltro, iniziava a emergere qualche problema, connesso principalmente a questioni di copyright: un grandioso modulo premium già completato, realizzato dagli Ossian Studios (formati in gran parte da transfughi provenienti dalla stessa Bioware) e intitolato Darkness Over Daggerford, venne bloccato all’ultimo momento e oggi possiamo metterci le mani sopra solo grazie alla generosità degli autori, che hanno deciso di distribuirlo gratuitamente.
La storia del secondo capitolo della saga di Neverwinter Nights, realizzato da Obsidian, è ancora più problematica dal punto di vista dei moduli premium: quello che ci accingiamo ad analizzare è l’unico finora uscito e tutto lascia pensare che non ne uscirà più nessuno. Non che la cosa desti meraviglia, considerando le peripezie a cui è andato incontro questo primo modulo: il suo sviluppo iniziò a ridosso della pubblicazione del gioco originale e venne concluso nel giro di pochi mesi. Da lì iniziò la iattura dei diritti e della protezione: di rinvio in rinvio, il modulo è uscito pochi mesi fa, dopo che per Neverwinter Nights 2 sono uscite ben due espansioni e soprattutto dopo che ormai gran parte dei videogiocatori ha già finito (e spesso anche disinstallato) il gioco. Il colpevole principale di tutto questo è Atari, già responsabile di altri episodi non esattamente edificanti nella storia del nostro insignificante hobby: fu Atari a rinviare per mesi e mesi l’uscita in Italia di Gothic II, poi del tutto abbandonato e recuperato in extremis solo grazie a Koch Media, e fu sempre Atari a dare lo stop all’ottimo Darkness Over Daggerford. C’è però un altro punto in comune tra la vicenda di quel modulo quasi premium e l’infinito ritardo con cui è uscito questo Mysteries of Westgate: gli autori. I poveri Ossian Studios si sono trovati, ancora una volta, tra l’incudine e il martello. Riusciranno prima o poi a portare a termine un progetto senza sgambetti da parte dell’ennesimo improbabile esperto di marketing?
2. Panoramica
Mysteries of Westgate è una campagna per giocatore singolo ambientata nel classico mondo dei Forgotten Realms, più precisamente nella città di Westgate, città portuale collocata lungo la Costa del Drago, su Faerun. Il nostro alter ego inizia la sua avventura su una nave appena attraccata al porto della città, con una missione da svolgere: trovare informazioni riguardo a una maschera maledetta, venuta in suo possesso durante un’ignota avventura precedente. Questa maschera, dopo accurate ricerche, è risultata essere una creazione di un pericoloso gruppo di banditi, chiamato Night Masks (le Maschere della Notte), di stanza proprio a Westgate. L’investigazione potrà arrivare a qualche obiettivo interessante solo se il nostro alter ego riuscirà a infiltrarsi come si deve nel complesso gioco delle alleanze e delle rivalità attorno a cui ruota la vita ‘nascosta’ della città, vero crocevia di gruppi criminali e di potenze senza scrupoli. La prima scelta da effettuare è anche la più importante di tutto il gioco: meglio avere come alleata la gilda dei ladri Ebon Claws, popolata principalmente da orribili mutanti e chiaramente poco propensa al gioco pulito, oppure il tempio di Lathander, amministrato da un chierico fin troppo ambizioso e ai limiti della paranoia?
L’alleato scelto porta a una diversa serie di missioni concatenate, tutte comunque convergenti sull’unica sequenza finale, durante la quale peraltro è possibile effettuare un’altra importante scelta, capace di mutare drasticamente il finale propriamente detto. Quasi subito, il nostro personaggio verrà affiancato da tre comprimari: la ladra Rinara, ex membro delle Night Masks, Mantides, paladino decaduto, e Charissa, chierica di Tyr. I tre personaggi hanno caratteri molto definiti e intervengono frequentemente durante i dialoghi: anche Mysteries of Westgate contempla l’implementazione del sistema di calcolo dell’influenza mutuato dal gioco base, e sarà molto complicato fare contenti tutti tramite le nostre scelte. Il fatto che esistano solamente tre comprimari, tutti caratterizzati da una classe non modificabile, quasi costringe il giocatore che desideri un party bilanciato a creare un mago: purtuttavia, il gioco è costruito in modo molto bilanciato e può essere superato da qualunque gruppo o anche addirittura da un singolo personaggio, purché ovviamente molto potente e controllato da un giocatore più che accorto.
3. Qualità della trama e altre novità
La giocabilità di Mysteries of Westgate è praticamente identica a quella di Neverwinter Nights 2, alla cui recensione rimandiamo per ulteriori dettagli. La trama della nuova campagna è interessante anche se non eccezionale: oltre che per le scelte di cui abbiamo già parlato, la costruzione dell’avventura si fa notare per il valido intrecciarsi tra il plot principale e le missioni secondarie, che talvolta sembrano tali ma non lo sono, o comunque risultano collegate in qualche modo allo scontro tra fazioni che si configura come il punto centrale del racconto. Questo dà all’ambientazione, limitata alla città di Westgate e ai suoi sotterranei, una grande unitarietà, e scongiura il rischio che la medesima sembri solo una grande scatola in cui sono collocate varie missioni tutte indipendenti l’una dall’altra. I colpi di genio maggiori si celano, probabilmente, proprio nello svolgimento degli incarichi più insignificanti: quel che più ci ha colpito, e che non spieghiamo per non ‘spoilerare’, riguarda una bellissima ragazza, che ci chiede aiuto perché è convinta di aver ricevuto una maledizione che la rende deforme e ora teme di essere respinta dal suo promesso sposo.
Sembrano i deliri di una pazza, invece la soluzione è talmente ovvia (e talmente buffa) che quando la scopriremo ci daremo una pacca in testa con la mano. Tra le novità introdotte dall’avventura, sottolineiamo la presenza di nuovi brani musicali, la cui composizione pare aver assorbito gran parte del tempo di sviluppo, nonché di un doppiaggio molto ben realizzato anche se, purtroppo, incompleto e disposto in modo alquanto discutibile (alcuni importanti personaggi pronunciano i dialoghi a pezzi, dando quasi l’impressione che il gioco sia incompleto). Durante la lunga attesa che ha portato finalmente alla pubblicazione del modulo, i suoi autori hanno continuato ad affinarne i dettagli, soprattutto in direzione di una compatibilità perfetta con le espansioni e gli aggiornamenti pubblicati nel frattempo: Mysteries of Westgate non richiede alcun pacchetto aggiuntivo per funzionare, ma se il gioco ne individua qualcuno ci consentirà di adoperare le sue classi e le sue razze anche nella nuova avventura.
4. Conclusioni
Visto il prezzo a cui viene venduto (poco meno di dieci euro), Mysteries of Westgate costituisce, con le sue venti ore abbondanti di nuove avventure, un affare degno di essere preso in considerazione da chi ama la struttura story-driven dei giochi di Bioware e Obsdian. Purtroppo al suo interno si trovano ancora intatti tutti i problemi connessi con l’originale Neverwinter Nights 2, quindi le consuete inconsistenze a livello di interfaccia, i consueti problemi con l’intelligenza artificiale dei compagni e le consuete scomodità nella gestione della telecamera. Inoltre, il precedente lavoro dei medesimi autori, Darkness Over Daggerford, ci aveva colpiti maggiormente per la sua vastità e gli interessanti elementi di novità introdotti nel gioco base, peraltro decisamente più funzionale di quello che sostiene Mysteries of Westgate. Ciò nonostante, anche questo ultimo prodotto degli Ossian Studios merita un posto nella ludoteca dell’appassionato, se non altro come momento di piacevole stacco tra un capolavoro e l’altro.
Tre pregi di Mysteries of Westgate | Tre difetti di Mysteries of Westgate |
Campagna interessante | Eredita tutti i problemi del gioco base |
Personaggi e missioni curati e talvolta molto originali | Solo tre nuovi personaggi arruolabili |
Buona quantità di nuovi contenuti | Doppiaggio incompleto e mal collocato |