Un gruppo di sviluppatori riunito sotto l’etichetta Overhaul Games ha dato vita a una versione riveduta e corretta di uno dei più grandi capolavori del gioco di ruolo digitale, quel Baldur’s Gate firmato da Bioware che ha dato vita a una vera e propria rinascita del genere. Scopriamo se val la pena tornare sulle lande di Faerun.
[articolo originariamente pubblicato il 18 aprile 2013]
Nota del 2020
L’articolo rimane nel suo complesso valida testimonianza dei problemi del gioco a ridosso della pubblicazione; oggi, però, la Enhanced Edition è notevolmente migliorata e rappresenta un’opzione decisamente più valida del gioco originale moddato.
I nostri video su YouTube relativi a Baldur’s Gate
Video: esempio di gioco
Video: il nostro parere
Video: la nostra collezione
1. Morti e rinascite
Uno dei più diffusi luoghi comuni relativi all’intrattenimento digitale, ma forse potremmo dire ai prodotti digitali nella loro generalità, afferma che essi invecchiano molto rapidamente. Questo invecchiamento si trasforma, spesso, in vera e propria ‘morte’: ossia nell’impossibilità di utilizzo, e nella conseguente impossibilità, per chi arriva tardi, di conoscere direttamente i prodotti che magari hanno fatto la storia di un determinato settore. Se un software è legato troppo strettamente all’hardware della sua epoca, infatti, può essere necessario un rifacimento quasi totale per poterlo adoperare con altre macchine e in altri periodi storici. Ebbene, la bella notizia a questo proposito è che talvolta la passione, che un po’ come l’amore è in grado di smuovere le montagne, può riuscire a far letteralmente resuscitare i capolavori del passato, rendendoli disponibili alle nuove generazioni. È quel che è successo per esempio ai giochi di ruolo digitali legati al motore Infinity, i prodotti che hanno fatto la storia del nostro hobby nei tecnologicamente lontanissimi anni Novanta del secolo scorso: gli appassionati agiscono già da anni per renderli compatibili con le alte risoluzioni e con i formati widescreen, e i risultati sono davvero degni di nota, come abbiamo avuto modo di osservare nell’ultima recensione di Baldur’s Gate che abbiamo pubblicato.
L’interesse verso questi giochi (non ci riferiamo, in questo caso, alla sola saga di Baldur’s Gate ma anche a quella di Icewind Dale e al mai troppo osannato Planescape: Torment) è talmente vasto in seno alla comunità da aver portato all’elaborazione di un vero e proprio progetto commerciale, incentrato per l’appunto sulla ‘rinascita’ dei capolavori basati sull’Infinity. È proprio del primo risultato tangibile di questo progetto che ci apprestiamo a parlare, ossia di Baldur’s Gate: Enhanced Edition, pubblicato lo scorso novembre dalla casa di sviluppo Overhaul Games, divisione di Beamdog, marchio nato principalmente come piattaforma di digital delivery. Lo sviluppo di questa nuova versione dell’immortale capolavoro di Bioware ha scatenato notevole interesse nonostante la presenza di tanti mod dall’obiettivo simile, e questo per tanti motivi: intanto per le nuove funzionalità promesse, per il supporto di tipo professionale, ma soprattutto perché il capo di Overhaul Games è nientemeno che Trent Oster, uno dei fondatori di Bioware e uno degli autori stessi del gioco originale. Quale migliore garanzia di qualità e di fedeltà al passato? Andiamo a scoprire se la fiducia è stata ripagata.
2. Faerun in alta risoluzione
Naturalmente in questa sede non ci soffermeremo tanto sul gioco originale in sé, per il quale rimandiamo alla recensione pubblicata a suo tempo e del quale, considerata anche l’importanza storica e il successo, daremo per scontata una conoscenza almeno basilare: il nostro sguardo sarà invece puntato sulle novità. La prima e fondamentale è naturalmente il supporto alle tecnologie odierne: Baldur’s Gate aveva una risoluzione di 640×480, notevole per l’epoca (1998) ma assolutamente inutilizzabile nei monitor di oggi, complice anche la scarsa capacità di interpolazione dei cristalli liquidi e del plasma e il conseguente ‘spixellamento’ delle immagini. Come abbiamo già avuto modo di scoprire, gli appassionati hanno realizzato mod che adattano le schermate di gioco alle nuove risoluzioni, con procedure di pura e semplice ‘traduzione’ e adeguamento del materiale originale: il risultato è senz’altro degno di nota, ma non privo di inconsistenze e problemi. Le cose in genere funzionano bene nella schermata di gioco principale, ma molto meno bene nelle schermate secondarie (come quelle dell’inventario o delle magie), nelle quali l’interfaccia originale è ridotta a un francobollo al centro dello schermo, circondato da bande nere o decorate.
I ragazzi di Overhaul Games hanno preso la faccenda di petto e riscritto gran parte dell’interfaccia, che ora, come si nota molto bene dalle immagini, si distende a occupare tutto lo spazio disponibile in ogni schermata. Va anche apprezzato il fatto di aver messo maggiormente in luce, rispetto al gioco originale, certe informazioni non sempre di immediato accesso e di istantanea intelligibilità: si vedano ad esempio i valori della CA (Classe Armatura) o del THAC0 (To Hit Armor Class 0, in pratica il cosiddetto tiro per colpire) corredati dai rispettivi modificatori. Purtuttavia, una semplice occhiata all’apparato iconografico di questo articolo fa emergere subito che la Enhanced Edition di Baldur’s Gate non brilla affatto dal punto di vista estetico: anzi, per certi versi il gioco originale moddato sembra, almeno nella sua schermata principale, un prodotto più recente. La motivazione è che le nuove texture e gli artwork utilizzati per la creazione della nuova interfaccia hanno un aspetto inspiegabilmente retrò, insistentemente ‘sgranato’. Siamo convinti che molti utenti penseranno, dopo il primo avvio, di aver sbagliato qualcosa: magari si metteranno a cercare tra le opzioni quella per l’aumento della risoluzione, e ci resteranno malissimo scoprendo che non esiste alcuna opzione dato che la risoluzione viene impostata automaticamente sulla stessa del desktop.
A questa scelta, francamente inspiegabile, i programmatori hanno talvolta risposto adducendo come motivazione il fatto che non è stato loro possibile, per ragioni di diritti, accedere a grosse parti del codice originale del gioco: ma il lavoro dei modder dimostra che si poteva e si doveva fare di più. Magari tralasciando alcune nuove opzioni rese di fatto inutili dalla vetustà del motore: per esempio lo zoom, che permette di inquadrare quasi in primo piano i personaggi del nostro party, con risultati che lasciano parecchio amaro in bocca. Per il resto, la filosofia di fondo della conversione sembra in gran parte simile a quella già messa in atto nei mod: gli sprite e le animazioni sono gli stessi già visti all’opera nel secondo capitolo della saga, Shadows of Amn, del quale vengono introdotti anche la modalità di sviluppo del personaggio e i kit di classe selezionabili all’inizio della partita (integrati da qualche novità, nessuna particolarmente eclatante). Siamo convinti che dopo la grande attesa creata nella comunità da questo progetto, il primo impatto con il minimalismo e la mediocrità del suo aspetto abbiano deluso gran parte degli appassionati. Vediamo se va un po’ meglio con i nuovi contenuti e le nuove modalità di gioco.
3. I nuovi contenuti
Al di là dei tecnicismi, la novità più importante introdotta dalla Enhanced Edition di Baldur’s Gate è senza dubbio l’aggiunta, all’ampio ventaglio di potenziali compagni di viaggio arruolabili dal party già presente nel gioco base, di quattro nuovi personaggi. Scorrete un po’ più in basso per scoprire qualcosa di più sulla loro identità: gli autori hanno giustamente deciso di collegarli alle nuove classi e ai nuovi kit, così da dar modo ai giocatori di sperimentare questi comparti anche se viene scelto un protagonista più ‘tradizionale’. I nuovi personaggi sono importanti perché rappresentano il viatico attraverso cui Overhaul tenta di innestare nel primo capitolo di questa gloriosa saga quella che poi è diventata una delle caratteristiche principali della medesima: l’attenzione, per l’appunto, verso la personalità dei PNG. I dialoghi intrecciati tra il protagonista e i suoi compagni di viaggio (o anche tra questi ultimi in totale autonomia) sono ancora oggi ricordati come la punta di diamante di Shadows of Amn: non potendo Oster e i suoi aggiungere dialoghi ai personaggi già esistenti, per le solite ragioni di diritti a cui già accennavamo prima, non restava che l’opzione di aggiungere nuove personalità, avendo cura di tratteggiarle a tutto tondo e non in maniera abbozzata come avviene nel prodotto base. Ebbene, ci sentiamo di dire che lo sforzo è ammirevole e i risultati in qualche caso anche degni di nota, soprattutto dal punto di vista della cura del doppiaggio: eppure, neanche in questo caso l’evento ha pienamente soddisfatto l’aspettativa. Anzitutto perché le quest inedite legate ai tre nuovi personaggi sono scandalosamente minimaliste e danno l’impressione di essere state completate in fretta e male, dato che si risolvono nella pura e semplice necessità di esplorare una nuova ambientazione ripulendola dai nemici. In secondo luogo perché i nuovi dialoghi, che peraltro partono spesso in circostanze del tutto improbabili (per esempio subito prima di un pericoloso combattimento), non risultano fusi adeguatamente al resto del gioco. Rispetto ai nostri taciturni compagni di sventure, i personaggi della Enhanced Edition sono logorroici ed eccessivamente auto-centrati: la loro presenza, anziché arricchire l’esperienza, rende le sessioni di gioco discontinue e squilibrate. A costo di ripeterci, ci tocca dire ancora una volta che una robusta dose di modding al prodotto base può arrivare a risultati migliori: certo, i modder non hanno problemi di diritti da rispettare, ma il fatto che il cosiddetto banter pack per l’originale Baldur’s Gate sia sostanzialmente più godibile dei nuovi personaggi della Enhanced Edition la dice lunga sulla deludente qualità di quest’ultima.
Gli altri nuovi contenuti si collocano al di fuori dell’avventura originale. Anzitutto, la Enhanced Edition offre un lungo e dettagliato tutorial pensato per i neofiti: si tratta di un buon lavoro, ma nulla di cui si sentisse un impellente bisogno dato che tutto il prologo dell’avventura, le celeberrime prime sequenze ambientate a Candlekeep, vennero a suo tempo concepite proprio come una sorta di addestramento al gioco vero e proprio, che inizia solo col primo capitolo. In secondo luogo, il menu principale ci dà anche la possibilità di scegliere una inedita campagna alternativa, chiamata The Black Pits. Anche in questo caso non è d’uopo innalzare di troppo l’asticella dell’aspettativa: si tratta, infatti, di una sorta di arena dove combattere contro mostri progressivamente più potenti. Al giocatore è richiesta la creazione di un intero party di sei personaggi (ma chi vuole può anche scegliere quelli già pronti), il loro equipaggiamento presso alcuni mercanti usando una quantità predefinita di monete e infine la “direzione d’orchestra” in combattimenti che richiedono talvolta strategie complesse per poter essere superati. Il tentativo di mettere assieme una sorta di storia che faccia da sfondo agli scontri è presente, ma si tratta di un dettaglio trascurabile. Pur con tutto l’affetto che proviamo per il meraviglioso sistema di combattimento messo a punto da Bioware per il motore Infinity, in questo momento storico di tutto abbiamo desiderio tranne che di combattere per ore, per il semplice gusto di farlo, usando un motore di gioco vecchio di più di dieci anni. Le energie spese per creare The Black Pits sarebbero state meglio investite altrove.
Excursus: i nuovi compagni di viaggio Attenzione: spoiler! |
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Dorn Il-Khan è un mezzorco di classe blackguard, una sorta di versione malvagia del paladino. Originario delle valli innevate del Nord e cresciuto nei dintorni di Luskan, lo troveremo a vagare per la Costa della Spada per motivi inizialmente non chiari. Brutale e di poche parole, saprà farsi valere al nostro fianco grazie alla potenza della sua inseparabile spada nera. La voce di Dorn è dell’attore statunitense Gord Marriott. | |
Neera è un mezzelfo appartenente alla nuova classe del wild mage (mago selvaggio). Un kit davvero interessante: per ogni magia lanciata, c’è una piccola possibilità che l’effetto sia non quello previsto ma uno assolutamente casuale. I temibili Red Wizard di Thay tentano da sempre di catturare tutti i maghi selvaggi esistenti: la missione di Neera riguarda proprio la necessità di liberarla dalla persecuzione. La voce di Neera è dell’attrice statunitense Nicola Elbro. | |
Rasaad yn Bashir è un monaco umano proveniente da Calimport. Dopo un’infanzia difficile, viene cooptato nell’Order of the Sun Soul, ordine religioso devoto alla dea lunare Selune. Profondamente devoto ma tormentato dai fantasmi del suo passato, Rasaad è un compagno leale anche se la strana progressione della sua classe può renderlo un problema da gestire nelle prime fasi della partita. La voce di Rasaad è nientemeno che del grande attore Mark Meer, notissimo al pubblico dei videogiochi in quanto protagonista della saga di Mass Effect nei panni del capitano Shepard. | |
Baeloth è un elfo drow come Viconia: anche nel suo caso, l’arruolamento nel party ‘costa’ due punti di reputazione. È uno stregone di allineamento caotico malvagio ed è il ‘padrone’ dei Black Pits, l’arena giocabile parallelamente alla campagna vera e propria. Lo si può incontrare e arruolare anche durante quest’ultima: curiosamente, però, pur trovandosi egli in un’area aperta fin dall’inizio (Larswood), comparirà solo se il protagonista avrà almeno 10000 punti esperienza. |
4. Il supporto
Chi ha seguito lo sviluppo della Enhanced Edition ha dovuto fare i conti con continui rinvii, talvolta annunciati a ridosso della data di pubblicazione prevista: già in quei momenti era chiaro che ci si trovava di fronte a un gruppo di autori non particolarmente coordinato, almeno sul piano del marketing. Le vicende immediatamente successive alla comparsa del gioco sono state gestite con modalità ancora peggiori. Anzitutto, il prodotto è uscito in uno stato che si può solo definire imbarazzante: crash continui, mancanza di molte funzionalità, possibilità di personalizzazione praticamente inesistenti. Da lì è partita per fortuna una continua e robusta serie di patch correttive, l’ultima delle quali risale a marzo: adesso possiamo almeno dire che il gioco è stabile su gran parte dei sistemi. Una magra consolazione, se si pensa che siamo di fronte al prodotto che avrebbe dovuto far rinascere in grande spolvero un classico del passato. Anche perché tutto si può dire tranne che questo gioco sprema le risorse delle macchine da gioco attuali: eppure la sua programmazione è così insoddisfacente da far rimpiangere, lo diciamo per l’ennesima volta, la versione originale arricchita dai mod.
Racconteremo qui una vicenda secondo noi esemplare del pressapochismo dei ragazzi di Overhaul Games. La Enhanced Edition vanta anche un nuovo set di filmati, peraltro caratterizzati, ancora una volta, da qualità quanto meno discutibile (anche per lo stile ‘cartoonesco’, non esattamente a suo agio con le atmosfere realistiche che permeano il gioco): ebbene, il fimato di apertura della campagna, che è un brano di computer grafica passato davvero alla storia del nostro hobby preferito, è stato rifatto in termini più brevi e sintetici. Già questo è un delitto: lo sfregio però è andato oltre, dato che gli autori hanno pensato bene di togliere completamente da quel filmato la citazione di Nietzsche posta in apertura del medesimo, forse l’arguzia principale partorita da Bioware sul piano dei contenuti. In forza di quella citazione, tutta l’avventura può essere letta come una metafora della indissolubilità tra bene e male: chi guarda nell’abisso (leggi: chi combatte il male, o anche solo chi tenta di conoscerlo per sconfiggerlo) è a sua volta guardato dentro dall’abisso stesso. La forza di qualsiasi sistema etico è destinata a infrangersi di fronte alla pura e semplice impossibilità di fare vere scelte di campo morali in un universo dove il male esiste e va affrontato. Ebbene, già pochi minuti dopo la pubblicazione della Enhanced Edition la rete si popolava di proteste da parte del pubblico, indignato per la scomparsa della citazione. Overhaul Games correva subito ai ripari, re-introducendola di sguincio attraverso una delle tante patch. Ma come è venuto in mente a un gruppo di sedicenti appassionati ed esperti del gioco originale, capitanati per giunta da uno che c’era quando questo veniva realizzato e acclamato, di agire con tale leggerezza?
5. Conclusioni
Non ci fa nessun piacere dirlo, ma complessivamente la Enhanced Edition di Baldur’s Gate è una cocente delusione. I nuovi contenuti sono di qualità incerta e discontinua, e il riadattamento tecnologico soffre di storture e inconsistenze non trascurabili: pur essendo decisamente migliorato con i vari aggiornamenti che ha avuto nelle settimane dopo la pubblicazione, il prodotto resta caratterizzato da molti tratti grezzi e da un piglio pressapochistico che, di fianco all’immenso prestigio del gioco originale, rischiano per assomigliare a una vera e propria eresia. Ribadiamo il consiglio ripetutamente dato nel corso dell’articolo: ora come ora, l’esperienza migliore di Baldur’s Gate è quella che si ha installando e moddando il gioco originale. Non ci resta che sperare che i programmatori imparino dell’esperienza e non facciano un simile scempio anche per la riedizione di Shadows of Amn, la cui pubblicazione è prevista per questa estate.
Tre pregi di Baldur’s Gate: Enhanced Edition
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Tre difetti di Baldur’s Gate: Enhanced Edition
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È Baldur’s Gate!
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Innumerevoli incertezze tecniche
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La nuova interfaccia è ricca di informazioni
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I nuovi contenuti sembrano spesso fuori posto
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I nuovi personaggi hanno dialoghi interessanti e ben doppiati
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Stilisticamente vetusto e poco ispirato
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Attenzione: per chi non se ne fosse ancora accorto, questa recensione vale solo come “memoria”, e NON riflette lo stato attuale del gioco, in quanto l’Autore, pur avendo dato un parere negativo, ha aggiunto una postilla, in cui si precisa che, dal momento in cui è stata scritta la recensione, il gioco “è migliorato moltissimo” 🙂
Inoltre siccome “le recensioni non si riscrivono”, non bisognava neanche aggiungere la postilla. Bisogna essere COERENTI.
Ma poi cos’è questa storia di aggiungere ‘postille’? Secondo me è una cattiva abitudine.
Non si deve usare una ‘postilla’ per inserire una “mini-recensione” di due righe, senza minimamente argomentarla.
Ad esempio, nella postilla introdotta all’inizio della recensione di Gothic 3, si specifica che la versione Community Patch Enhanced Edition non piace, ancor prima di averci giocato 🙂
Forse non hai ancora compreso che in questo sito (almeno io ho capito questo) ci si sofferma molto sui difetti, magari perché il gioco ideale non dovrebbe averne, e quindi meglio evidenziarli di più, anche perché forse ci vuole di più a spiegare perché una cosa non funziona rispetto a spiegare perché un altra funziona. Ma questa è un idea che mi son fatto io, magari Mosè può confermare o smentire. Comunque io apprezzo le “postille” che non si vedono mai (?) nei siti che recensiscono videogiochi e lo trovo un gran peccato e ti spiego anche perché: se una persona sta valutando l’acquisto di un gioco uscito già da tempo, perché dovrebbe basarsi su una recensione basata sulla versione di lancio (se non addirittura precedente visto che ormai tantissimi giochi ricevono una patch al day one) visto che questa non descrive “realisticamente” il gioco? Sarebbe un ottima cosa se tutti aggiornassero le recensioni o almeno aggiungessero una nota, così uno può farsi un idea di quello che il gioco è diventato grazie alle patch e/o espansioni, visto che il gioco ormai è cambiato, non è uguale a com’era al lancio, possono essere state apportate modifiche di ogni tipo e spessore, e di solito uno non è che gioca senza patch…
Comunque te lo dico anche se immagino farlo provocherà solo usura della mia tastiera: visto che non sei mai d’accordo con le recensioni di questo sito perché non smetti di frequentarlo? Perché le cose son due, o hai semplicemente pareri opposti e ti piace discutere o sei un semplice troll. In entrambi i casi visto che non ti caga nessuno puoi anche smetterla, oppure se proprio devi finisci di studiarti tutte le recensioni del sito finché non trovi qualcosa da obbiettare ovunque, nessuno te lo impedisce però dai per favore…
Quando si muovono critiche a qualcosa/qualcuno, è plausibile che chi lo fa possa ricevere critiche a sua volta.
Se ho ben capito la versione EE di BG, vale a dire di un “capolavoro conclamato e sedimentato nella memoria collettiva”, finalmente acquistabile e giocabile, è un OTTIMO remaster. Ma questo non trascurabile dettaglio viene ‘liquidato’ in una postilla di mezza riga, come se fosse una comunicazione di servizio.
Un’informazione esaustiva che rispecchi il valore dell’opera non viene fornita.
Del fatto che “è giusto che resti memoria dello stato disastroso in cui quel gioco è stato pubblicato”, ai lettori importa poco o nulla.
Francamente queste EE mi hanno sempre lasciato indifferente, si parli di BG, Icewind Dale o perfino Torment.
Dalla inutile opzione di zoom, ai nuovi npc che non aggiungono niente di importante (e sono spesso fuori contesto, come in questo caso), ai pochi ritocchi grafici, alla migliore compatibilità con sistemi moderni, eccetera : tanto di guadagnato per carità, ma non vedo il motivo di sborsare 20-30 carte quando ci sono in giro mods gratuiti che portano allo stesso risultato con un minimo di sbattimento (download, copia-incolla e magari la modifica di un paio di txt).
Queste sono le solite operazioni furbette per cavare sangue dalle rape e denaro dai vecchi classici. Non sto dicendo che sia sbagliato, anzi, dal punto di vista del marketing è una strategia che funziona con vari generi oltre al GDR (basti vedere Age of Empires). Aggiungi risoluzioni, un paio di opzioni, qualche trascurabile contenuto aggiuntivo, schiaffi in store page qualche frase del tipo “un’esperienza completamente rinnovata” o “un grande classico come non lo avete mai visto”, e il gioco è fatto. Inoltre svecchi il prodotto e lo rimetti sul mercato, che se l’operazione ha successo puoi aggiungere DLC o perfino pensare a un seguito o a un reboot.
Personalmente preferisco piuttosto operazioni come Dragonspear, che magari saranno fuori tempo massimo, ma almeno aggiungono qualcosa di tangibile (anche se spesso la qualità è quella che è). Comunque, se quelli della Beamdog vogliono i miei soldi, vedano di aggiungere contenuto che non si possa scaricare altrove senza spendere un euro.
E soprattutto evitino figure barbine come quella della frase iniziale di Nietzche tolta (e poi rimessa quando i fan si sono incazzati) : sono idiozie del genere che ti fanno venire il sospetto che questa gente non sappia nemmeno apprezzare il valore di quei piccoli particolari che rendono un gioco un classico amato a distanza di decenni.
Ma il mondo non funziona soltanto ad uso e consumo dei ‘vecchi giocatori’. Ci sono anche i ‘futuri giocatori’. E se vogliono acquistare BG senza darsi all’archeologia, si devono comprare la EE. In caso contrario si perderanno questo “capolavoro conclamato e sedimentato nella memoria collettiva” 🙂
Qui ti devo dar ragione, se qualcuno (come me) non ha provato questi giochi a suo tempo cosa c’è di male a prendere direttamente la EE piuttosto che moddare l’originale? Anzi, non avendoli personalmente ancora provati non so quanto possa valere la mia opinione ma penso sia anche meglio. Tra l’altro su Steam non mi pare ci siano gli originali (il che è comunque un peccato visto che anche se volessi non potrei recuperare Icewind Dale 2 per esempio).
Ah! senza offesa, ma per un attimo mi è sembrato di sentire mia nonna buonanima, quando si lamentava dei giovani d’oggi 😀 ! Spero di non suonare indisponente, ma questi sono discorsi tipici di chi non sa andare oltre un purismo “elitario”. In quale mondo sarebbe una buona idea vendere sugli stores digitali la versione originale dei capolavori Infinity Engine perché tanto “poi s’aggiusta” con i Mods? Un potenziale acquirente leggerebbe in descrizione “attenzione: potrebbe non funzionare su W10. Non supporta le alte risoluzioni. Ha 5286879 Bugs noti. Non va oltre i 30 fps. Etc” e scapperebbe a gambe levate! A questo punto, tanto vale piratarselo, visto che non c’è differenza tra l’ISO del DVD di 15 anni fa e l’installer venduto a 20 euro su Steam o GOG. Senza contare che esistono altri OS oltre a Windows: gli utenti Linux o MacOS (o Android/iOS) si ritroverebbero tagliati fuori… e MacOS nemmeno supporta i 32bit! E non dimentichiamo che i mods stessi sono soggetti a invecchiamento: se anche riuscissi a far girare il gioco sulla mia macchina contemporanea, chi mi assicura che un mod non aggiornato dal 2011, originariamente testato sul “vecchio” BG, funzionerebbe? I modders non hanno accesso al codice sorgente, le loro aggiunte sono “hacks”, basta un minimo cambiamento nell’eseguibile per renderle non funzionanti. E infine, perché mai Mods e remaster dovrebbero essere reciprocamente escludenti? Molti Mods famosi sono stati brillantemente adattati per le EE e ricevono aggiornamenti puntuali. Benedette siano le Enhanced Editions, invece: sono il modo migliore di godersi questi capolavori senza problemi, e hanno già attratto milioni di nuove leve! L’unica aggiunta non necessaria, non posso che concordare, è costituita dai nuovi NPCs: nessuno ne sentiva il bisogno, veterano o novellino che sia, a tratti questi personaggi sembrano inseriti in-game più per soddisfare l’amor proprio di Beamdog che per reale necessità… per il resto non c’è altro da criticare. Incluso lo zoom: perché mai sarebbe “inutile”? Io ho giocato anni fa con il mod per il supporto WideScreen, e alla vertiginosa risoluzione 1600×900 la telecamera era talmente lontana dal Party da inquadrare quasi mezza mappa, e cliccare su oggetti interattivi era un esercizio di “Pixel Hunting”. Non oso pensare come sarebbe giocare in 1440p o 4K senza l’opzione di avvicinare l’inquadratura al terreno. Val sempre la pena affrontare questioni di “affari” dal punto di vista dei venditori, non solo dei compratori; Beamdog si è comportata tutto sommato bene, a parte qualche ingenuità qua e là, la sua opera di ammodernamento funziona. Non sarebbe meglio recuperare similmente altri capolavori del passato, anzichè lasciarli nel limbo? Saluti e salute.
Beh, è vero che il discorso che ho fatto vale più che altro per quelli che, come il sottoscritto, il videogioco ce lo avevano già da tempo in versione non EE, mentre i nuovi acquirenti devono ormai necessariamente acquistare la Enhanced. Ed è anche vero che in certi casi EE e mods possono andare a braccetto.
Perciò quello che leggete qui sopra è un’opinione puramente personale. Mi da fastidio il fatto che le nuove versioni EE vadano a sostituire gli originali rendendoli ormai irreperibili, quando invece si potevano aggiornare e moddare senza spese aggiuntive. Tuttavia un neo-acquirente non ha scelta.
Aldilà di questo discorso, non si può negare che la EE abbia il pregio di svecchiare il gioco e renderlo maggiormente accessibile e fruibile. Insomma, tanto di guadagnato.
Resta il fatto (e questo è sempre un discorso personale) che io ho la mia brava collezione di RPG su cd originali, e negli anni li ho moddati tutto senza spendere un paolo, e ancora oggi, quando voglio riprenderli in mano, posso fruire di un prodotto compatibile, aggiornato e giocabilissimo.
Comunque, se la EE può mantenere vivo e costante l’interesse in capolavori come BG e Torment, tanto meglio. Questi sono titoli che non dovrebbero mai finire nel dimenticatoio.
Da GOG.COM:
Baldur’s Gate: Enhanced Edition
Description
Baldur’s Gate: Enhanced Edition includes the classic Baldur’s Gate: The Original Saga.
… certi discorsi mi sembrano (IMHO) un poco inutili, anzi, inesatti.
Se poi NON si vuole la EE c’è sempre eBay 🙂
Pure io ho la versione fisica, quella digitale su GOG e… orrore, orrore… mi son appena impossessato della Collector’s per PS4.
Faccio notare che sul sito esistono due recensioni, una di BG originale (con un excursus su come moddarlo) e una della EE con annessa “postilla”
si vuole qualcos’altro per documentarsi ?
Se avevi già la versione fisica, perchè hai speso per averne altre due?
Devi sapere che BG è bastato il mio primo CRPG. Ai tempi lo comprai su Amazon.com perché in Italia era irreperibile. Quindi ci sono molto affezionato. La versione su GOG.COM è la EE ed ero curioso di vedere come lo avevano aggiornato. Di BG non è mai stata fatta una Collector’s, solo con la versione per PS4 ne è stata fatta una… Potevo rinunciarci ? Inoltre contiene la saga completa, Siege incluso. L’ho trovata su Amazon.uk ad un prezzo molto contenuto
Più che postilla la chiamerei una ‘toppa’.
Devi sapere che BG è stato il mio primo CRPG. Ai tempi lo comprai su Amazon.com perché in Italia era irreperibile. Quindi ci sono molto affezionato. La versione su GOG.COM è la EE ed ero curioso di vedere come lo avevano aggiornato. Di BG non è mai stata fatta una Collector’s, solo con la versione per PS4 ne è stata fatta una… Potevo rinunciarci ? Inoltre contiene la saga completa, Siege incluso. L’ho trovata su Amazon.uk ad un prezzo molto contenuto
Chiarissimo, hai fatto benissimo.
Un po’ off topic, ma ho trovato un blog in cui viene fatto un paragone approfondito tra i due Baldur’s Gate con lo scopo di dimostrare che il primo capitolo è superiore, e pensavo potesse interessare a qualcuno qui. Ecco il link: https://lilura1.blogspot.com/2020/12/Baldurs-Gate-1-vs-Baldurs-Gate-2-BG1-vs-BG2.html?m=1
Analisi profonda, interessante e a tratti perfino avvincente, che in parte condivido, soprattutto per quanto riguarda la libertà di azione e di esplorazione del mondo di gioco, anche se continuo a considerare il secondo capitolo molto superiore per quanto riguarda la sceneggiatura, la caratterizzazione dei personaggi e soprattutto la qualità dei dialoghi.
Peccato solo per il tono saccente dell’autore afflitto da mentalità chiusa alla RPG Codex (del cui sito è assiduo frequentatore, e sommo pontificatore), i cui discorsi veleggiano tutti sul tono “ciò che dico io è verità assoluta e chi non è d’accordo con me non capisce un cazzo” e finiscono inevitabilmente col degenerare negando qualsiasi qualità a quasi ogni titolo uscito dopo il 2000, compresi KOTOR 1 e 2 (perchè aborrisce l’interfaccia “da console”), praticamente ogni gioco Beteshda (perchè li considera giochi senza profondità per casual gamers), e perfino Dragon Age Origins (stesso motivo).
Comunque il suo blog è molto informativo, soprattutto per quanto riguarda la storia degli RPG su computer, e alcune sue recensioni di vecchi classici come Fallout e Jagged Alliance 2 davvero dettagliate e godibili.
Grazie per il contributo Zapan, ho letto l’articolo solo ora!
Il tono infantile da invettiva è insopportabile: ciò nonostante l’autore ha le sue ragioni, e sono argomenti che anche io ho provato a portare avanti in diverse occasioni. Baldur’s Gate II è troppo quest-oriented, butta completamente al macero la parte esplorativa ed è anche troppo freak, pieno di ambientazioni assurde che sembrano messe lì solo per far cadere la mascella ai poveri di spirito (è un problema che affligge anche il terzo capitolo, peraltro). Su alcuni punti d’altro canto non sono d’accordo: secondo me giocare il primo usando il motore del secondo (o l’EE) non è affatto un problema ed è anzi un’ottima idea, visti tutti i QOL improvement che ci sono. Ma si sa, per questo tipo di giocatori se non soffri un po’ non puoi dire che è un bel gioco 😀
Segnalo la nuova classifica di Rpg Codex, anche perché ci sono diversi titoli interessanti, che non conoscevo neanche di nome: https://rpgcodex.net/content.php?id=124050
Personalmente, mi ha stupito vedere BG1 nella top ten, addirittura sopra a un titolo come New Vegas, come anche l’esclusione di giochi come i due Original Sin (sebbene non li abbia giocati, ma sono titoli molto amati a quanto ne so) e Ultima VII, che prima stavano sopra a titoli come Kotor e DA:O. Tra l’altro, anche Kotor e Mass Effect 1 hanno ora una posizione più alta in classifica.
Scusate, link sbagliato;
https://rpgcodex.net/content.php?id=12405
Ho sempre considerato quelli di RPG Codex dei fanatici mezzo malati di mente, e tuttavia mi trovo abbastanza d’accordo con questa classifica, anche se ci sono un paio di cose che non mi convincono:
3°Arcanum: COOME? A parte tutti i difetti tecnici che lo fanno sembrare un titolo primi anni 90, abbiamo grafica e sonoro da medioevo, ma questo è ancora il meno. Il combattimento sia a turni che in tempo reale è una cosa oscena, e il setting cerca di mischiare fantasy e tecnologia, il che alla fine porta a gravi problemi di bilanciamento con la magia che è chiaramente superiore alle armi di fuoco.
Gioco interessante e a tratti perfino avvincente, ma il terzo migliore rpg della storia?
15° Age of Decadence: questo dev’essere uno scherzo. Va bene che Weller (il creatore del gioco) fa parte della cricca interna del Codex da anni, ma qui si cerca di valorizzare un titolo che ti obbliga a costruire un personaggio come vuole il programmatore altrimenti non puoi proseguire nella storia perchè certe build semplicemente non hanno le skill per farcela. Per me questo titolo rappresenta l’anti-rpg per eccellenza, e il non plus ultra del sadomasochismo. Non aggiungo altro.
16° Kingdom Come: una palla mortale, noioso e privo di carisma, setting scontato, seceneggiatura banalissima, controlli di combattimento scomodissimo, e a parte questo, componente rpg minima che si perde in un open world da Ubisoft.
Ci sarebbero altre cose su cui discutere (Jagged Alliance 2 un rpg?), ma nel complesso mi aspettavo di peggio.
Su Arcanum ho smesso di farmi domande: una certa parte della community ha deciso che è un capolavoro e non c’è verso di far cambiare loro idea. Age of Decadende nei posti alti della classifica è un abominio: ma immagino sia un loro dovere morale mettercelo per via dell’autore. Kingdom Come: Deliverance l’ho abbandonato quasi subito dopo averlo iniziato perché troppo frustrante, anche per via dello scellerato sistema di salvataggio. Ora sta per uscire il 2 ma col cavolo che lo prendo a prezzo pieno 😀
Sono meno critico di te su Arcanum (per me un gioco sufficiente, al limite discreto), ma comunque reputo scandaloso metterlo ai primi posti in una classifica dei migliori RPG. Che poi c’è pure una certa incoerenza, a mio avviso, perché se il criterio sono le scelte e conseguenze, il primo BG (grandissimo gioco, sia chiaro) dovrebbe stare sotto a molta altra roba, tra cui il primo The Witcher, ma anche Kotor e DA:O, e anche IWD dovrebbe stare più in basso (se il criterio è quello, eh).
Mah a me sembra che abbiano messo alcuni titoli un pò a random, quasi si fossero scordati di loro e li abbiano aggiunti in seguito. Non mi pronuncio molto su Kingdom ma i mi sembra che venga iperesaltato più per i suoi tratti elitari che non per l’effettivo valore (quando è se lo giocherò moddero’ senza pietà le modalità di salvataggio e probabilmente la difficoltà, a dir il vero sulla one s un pò l’ho provato e alcune scelte di gameplay sono più balorde che interessanti… ). No comment su Bg3 di cui ho già scritto molto ed espresso il mio pensiero. Disco Elysium buttato in quella posizione fa male al cuore. Non considero i souls rpg e manco gli hack and slash sennò a sto punto ci butto anche tutti gli strategici rpg e ndo sta Final Fantasy tactics, Tactics Ogre e i jrpg (Persona 5 non ce lo mettiamo?).
Insomma so del mestiere questi?
Ah però, grazie Zapan! Questa classifica merita un nuovo video, mi sa! 🙂
Strano che questa volta non siano arrivati a 100. E le osservazioni che fai in effetti mi sembrano interessanti. Fa riflettere anche la perplessità manifestata verso BG3: ero convinto che Larian per il Codex fosse dalla parte dei buoni, invece pare che non sia per forza così. Ne riparleremo!
Ho l’impressione che da queste parti non si condivida l’entusiasmo generale verso BG3. Ne desumo quindi che ti piaccia di meno rispetto ai primi 2 capitoli. Come mai? E’ per i combattimenti troppo lunghi?
Questa non è una classifica, è una istigazione a delinquere.
Innanzitutto abbiamo la presenza in classifica di un sacco di cose che coi GDR hanno poco o nulla a cui spartire: ditemi voi cosa cazzo c’entra un tattico a squadre come M&B Warband coi GDR, o Jagged Alliance 2, o addirittura System Shock 2: a questo punto mettiamoci Dying Light o Dishonored, allora. In secondo luogo questi pompano giochi universalmente riconosciuti come brutti a spese di altri solo perchè li ritengono troppo mainstream: basta dire che in classifica abbiamo delle ciofeche immonde come i Neverwinter Nights, o giochini indie da due lire come Underrail ma non Risen o Skyrim, o Divinity Original Sin, per dire. Ma davvero ci sono tantissime cose che non funzionano: il primo Witcher prima del terzo, parliamone. Quanto a Bloodlines specifico che io lo adoro, ma nella versione liscia era talmente bacato che nemmeno si arrivava alla conclusione. Sono solo dei poveretti, vanno lasciati a bollire nel loro brodo.
Ciao, anch’io ho trovato la classifica tutto sommato non sciagurata, a parte qualche scelleratezza (e cmq, de gustibus). Non capisco come mai il fatto che in Arcanum la tecnologia sia inferiore alla magia sia considerato da tutti un problemone infernale. E chi se ne frega, no? Se mi piace la tecnologia cercherò di fare un personaggio improntato su quella e vorrà dire che il gioco sarà un pochino più difficile (a patto che non sia impossibile, cosa che non mi risulta, altrimenti sì che sarebbe un problema). È un po’ come dire che Risen 2 è molto più facile se si sceglie la fazione dell’inquisizione; e quindi? Se mi piacciono i selvaggi, scelgo quelli. Per quanto riguarda Kingdom Come, avevo iniziato a giocarci e vorrei continuare quando riuscirò; sul “privo di carisma” e “sceneggiatura banalissima” è questione di gusti, ma “setting scontato” non mi trova d’accordo. Non mi risulta che in giro vi siano tanti RPG con ambientazione medievale pura (senza elementi fantasy o di magia), nell’antica Cechia e con un background storico piuttosto fedele e curato.
Lo sbilanciamento tra magia e tecnologia è l’ultimo dei problemi di Arcanum: in ogni caso, secondo me non c’è nulla di male se alcuni percorsi sono più complessi di altri, ma nel caso di Arcanum la differenza è semplicemente eccessiva, e fa pensare che i due comparti siano stati sviluppati parallelamente, senza mai curarsi di confrontarli in maniera adeguata.
Ciao! Tengo a precisare che non sono tra quelli che ritengono Arcanum un capolavoro. E’ un gioco potenzialmente interessante ma limitato dai vari difetti citati nella recensione. Ci giocavo con un personaggio improntato sulla tecnologia, e non mi sembrava troppo difficile; non ho mai provato l’altra build. Non l’ho mai finito, più che altro perché sul mio pc aveva problemi di rilascio della memoria (tendeva a rallentare man mano che giocavo), che non sono riuscito a risolvere nonostante le numerose indicazioni presenti in internet.
Ho appena finito il gioco base a due anni fi distanza dall’ultima volta, stavolta riuscendo anche a battere quel fetente di Aec’Letec (non senza cercare suggerimenti online, va detto). Come sempre, grandissimo gioco, anche se faccio una certa fatica a chiamarlo capolavoro, per via di cose che secondo me andavano bilanciate ancora meglio, o rese più varie. L’esplorazione per esempio, pur essendo nel complesso godibile, secondo me avrebbe giovato di una maggiore densità di contenuti, senza esagerare come, a quanto pare, avviene in TW3, magari diminuendo anche le dimensioni del mondo. Certo, qui ci metto anch’io del mio, perché sono un po’ un completista che non ha pace finché non ha diradato tutta la nebbia di guerra.
Ad ogni modo, sto iniziando Siege of Dragonspear, vediamo se riesce a conquistarmi, anche se devo dire che non vedo l’ora di rigiocare BG2, che non tocco da ancora più tempo rispetto al primo capitolo
Pensa che invece secondo me è proprio la densità dei contenuti a rendere il primo Baldur’s Gate un capolavoro: il fatto che buona parte del mondo sia vuota rende le scoperte più interessanti e le atmosfere generali più credibili.
Personalmente l’esplorazione mi piace, anche e forse soprattutto per le musiche, ma vorrei che ci fosse meno spazio vuoto. L’ideale a mio avviso sarebbe una sorta di ibrido tra la formula del primo e del secondo capitolo, ovvero zone selvagge con pochi elementi di interesse (per esempio piccole quest secondarie) alternate ad aree dedicate alle quest più sostanziose (tipo le colline di Umar, per dire).
Comunque, giusto per curiosità, la prossima volta me lo rigioco in versione vanilla, senza Enhanced Edition, giusto per vedere quanto è godibile nella sua versione originale del 1998 (che pure è stata la prima che ho finito). Segnalo infatti, per chi non lo sapesse, che comprando le Enhanced Editions su Gog è possibile ottenere gratuitamente anche le versioni originali sia dei due Baldur’s Gate, sia di Icewind Dale, così chi si preoccupa soprattutto per il bilanciamento del gioco, o non vuole proprio avere a che fare con i contenuti “apocrifi” aggiunti in seguito, può giocarsi tranquillamente gli originali.