Il primo gioco di Jamey Stegmaier è una interessante variazione sul tema del piazzamento lavoratori, con una deliziosa tematica agreste.
I nostri video di Viticulture su YouTube:
Esempio di gioco
Il nostro parere
1. Nascita di un campione
Stonemeier Games è tra le etichette più amate dagli appassionati di gioco da tavolo. È merito senz’altro dei giochi da essa prodotti, alcuni dei quali davvero venerati dalla comunità, ma anche delle notevoli doti comunicative e di marketing del suo fondatore e dirigente, Jamey Stegmaier. Quest’ultimo, che è sia autore sia produttore, dedica infatti una buona parte del suo tempo a interagire con gli appassionati, tramite un canale YouTube, dirette Facebook, articoli sul suo blog e frequenti newsletter: il materiale tratta non solo la natura e il processo creativo e produttivo dei giochi ma anche temi più squisitamente tecnici e comunicativi, quali come si gestisce un business, come si conduce una buona campagna Kickstarter, come si affrontano le critiche e così via. A questa singolare generosità, che risponde peraltro a precisi criteri di radicamento e fidelizzazione del proprio seguito, si giustappone anche una grande abilità da parte del Stegmaier nel creare attesa e aspettativa presso il pubblico, tramite stratagemmi raramente adoperati nella giovane industria dell’intrattenimento da tavolo: a quel che ci risulta, Stonemeier Games è ad esempio l’unica casa produttrice a imporre ai recensori rigorosi embargo alla pubblicazione di articoli e video, così da avere pienamente sotto controllo le tempistiche di maturazione del consenso. L’attento approccio comunicativo e la qualità dei prodotti, anche dal punto di vista della cura dei materiali, ha portato Stonemeier Games ad avere, nel momento in cui scriviamo questo articolo, ben tre giochi tra le prime 21 posizioni su BoardGameGeek, il sito di riferimento per gli appassionati di giochi da tavolo.
L’opera di cui parliamo in questo articolo è proprio il numero 21 ed è la primissima fatica realizzata da Stonemeier Games e creata da Jamey Stegmaier. Si tratta di Viticulture, gioco di piazzamento lavoratori che mette i fruitori nei panni di produttori di vino in una Toscana genericamente indicata come “pre-moderna”. Viticulture ha avuto una gestazione un po’ complicata: la prima edizione vede la luce nel 2013, dopo una fortunata campagna Kickstarter; nel 2014 viene pubblicata l’espansione Tuscany, che aggiunge vari elementi al gioco base, secondo una struttura modulare, che scimmiotta in parte il modo di procedere dei giochi legacy. L’anno successivo, Jamey decide di ripubblicare il gioco base arricchendolo di alcuni elementi tratti da Tuscany: è la cosiddetta Essential Edition, che oggi è considerata l’edizione canonica del gioco e che è anche quella di cui parliamo in questa recensione. In un tempo ancora successivo viene pubblicata anche una Essential Edition di Tuscany, che riprende altri elementi dell’espansione originale e che è pensata per essere utilizzata in concerto con l’Essential Edition del gioco base: ne parleremo in un articolo a parte in futuro. Nel 2016 e nel 2018 sono comparse sugli scaffali anche due piccole espansioni che si limitano ad aggiungere carte al gioco: si tratta di Moor Visitors e di Visit from the Rhine Valley. Questa recensione è stata realizzata integrando nel gioco la prima di queste due mini-espansioni, che è anche l’unica delle due a essere stata localizzata da Ghenos Games, curatori dell’edizione italiana di Viticulture.
2. Giocabilità generale
Come già scritto, Viticulture è un gioco di piazzamento lavoratori. Il tabellone offre varie ‘caselle’ nelle quali piazzare le proprie pedine per poter eseguire l’azione corrispondente: alle fasi di piazzamento lavoratori propriamente dette, però, si alternano momenti secondari, tematizzati come le stagioni di un anno, che sarebbe ciò che rappresenta un intero round. In estate e in inverno si eseguono le azioni, in primavera si determina l’ordine di turno per il round e in autunno si pescano le carte visitatore, che offrono azioni bonus. Mentre l’edizione originale di Viticulture prevedeva un setup fisso, la Essential Edition introduce un elemento di variabilità: a inizio gioco, ogni partecipante pesca una carta mama e una carta papa e ottiene le ricompense relative: un certo numero di pedine e di monete ed eventualmente anche altri bonus quali carte o edifici già costruiti sulla propria plancetta personale.
Il gioco comincia con la primavera. Il primo giocatore, scelto casualmente, piazza il suo segnalino a forma di gallo in una posizione del tracciato del risveglio: la posizione determinerà l’ordine di turno per il round appena cominciato. Alla prima posizione non corrisponde alcun bonus ma a tutte le altre sì, e il bonus diventa più ‘appetitoso’ più la posizione è bassa (l’ultimo slot offre addirittura un lavoratore in più).
Si passa poi all’estate. Sulla base dell’ordine stabilito in primavera, i giocatori piazzano i propri lavoratori a turno sulle caselle relative all’estate ed eseguono immediatamente l’azione corrispondente. Il numero di caselle disponibili per ciascuna azione cambia in base al numero di giocatori: se le caselle di un’azione sono tutte occupate, quell’azione non è più disponibile, a meno che il giocatore non decida di usare il suo lavoratore “grande”. Da tre giocatori in su, diventano disponibili caselle con un bonus, che verrà ottenuto dal giocatore che per primo vi piazza un lavoratore. L’estate è dedicata all’acquisto di nuovi vitigni, concretizzato sotto forma di pesca cieca da un mazzo, alla piantumatura dei vitigni stessi nei campi, al guadagno di monete tramite visite guidate al podere e alla costruzione di strutture. I vitigni in proprio possesso possono essere piantati in uno dei tre campi rappresentati nella plancia del giocatore: è possibile piantare più vitigni in un unico campo, purché il loro valore non superi quello del campo stesso. Alcuni vitigni richiedono la presenza nel podere di un pergolato o di un impianto di irrigazione, o anche di entrambi. Completano il parterre di azioni estive la vendita di uva o di campi (possibilità quest’ultima introdotta dalla Essential Edition) e l’attivazione di carte visitatore estive. La stagione estiva termina quando tutti i giocatori decidono di passare: non accadrà necessariamente quando termineranno i lavoratori, dato che non se ne otterranno di nuovi prima dell’inverno; sarà quindi necessario conservarne in riserva per poter accedere alle azioni invernali.
L’autunno, come già scrivevamo, è limitato alla pesca di carte visitatore. L’inverno permette altre azioni di cruciale importanza. L’azione di vendemmia permette di ottenere uve nelle proprie vasche di pigiatura: si sceglie un proprio campo e si piazza sulle proprie vasche di pigiatura uno o più segnalini di vetro a rappresentare il tipo di uva (bianca o rossa) e il suo valore, determinato dal numero presente nella relativa carta vitigno. Per trasformare l’uva pigiata in vino occorre un’altra azione invernale: si può semplicemente creare vino bianco o rosso trasferendo un relativo segnalino dalle vasche di pigiatura alla cantina, o si possono creare vini più elaborati (rosè e spumanti) ‘mescolando’ più uve. Per poter conservare i vini più preziosi serviranno però cantine adeguate, che andranno costruite in estate tramite l’apposita azione. In inverno è anche possibile pescare carte ordine di vino e, tramite un’altra azione, evadere uno degli ordini, scartando i relativi segnalini dalla cantina e ottenendo subito una certa quantità di punti vittoria nonché una rendita in monete alla fine di ogni round. Completano le azioni invernali la possibilità di addestrare nuovi lavoratori pagando monete e di attivare carte visitatore invernali.
Quanto tutti i giocatori avranno utilizzato tutti i propri lavoratori, scatterà la fase di fine round. Ogni giocatore recupererà i suoi lavoratori dalla plancia, controllerà di non avere troppe carte in mano e in caso scarterà quelle eccedenti, otterrà la propria rendita dovuta agli ordini di vino già completati e infine invecchierà le proprie uve e i propri vini, portandoli al livello superiore. Questa è una meccanica molto interessante: anche avendo vitigni di livello basso, aspettando si vedranno le uve e i vini aumentare progressivamente di valore. Sarà dunque necessario scegliere se piantare vitigni di valore più alto, solitamente dotati di requisiti elevati, oppure se puntare al vino di valore semplicemente aspettandone l’invecchiamento.
Alla fine del round, il segnalino primo giocatore cambia di mano e si ricomincia dalla primavera. Il gioco prosegue in questo modo finché un giocatore non raggiunge i venti punti: a quel punto si completa il round in corso e chi alla fine ha più punti è il vincitore.
3. Componentistica
L’aspetto estetico e la table presence sono sicuramente elementi di forza di Viticulture. Le illustrazioni, di Beth Sobel (Calico, Arboretum, Herbaceous), sono molto evocative, e gli elementi tridimensionali aiutano parecchio a immergersi nel mondo. I segnalini di legno sagomati sono davvero adorabili, ma forse il colpo di genio è rappresentato dalle cupolette di vetro utilizzate per indicare l’uva nelle vasche di pigiatura e i vini nelle cantine: la loro trasparenza permette di leggere il valore sottostante, e il vetro evoca tramite elegante metonimia il bicchiere e la bottiglia. L’unico elemento che ci lascia perplessi è la scelta di rappresentare i campi sulle plancette personali tramite carte, da voltare se i campi vengono venduti: dato che l’atto di piantare i vitigni è veicolato tramite l’impilamento di carte sui campi, il mettere carte su carte non è particolarmente pratico né piacevole da vedere. Sarebbe stato meglio prevedere delle tessere rigide, o anche semplicemente un segnalino che indicasse l’avvenuta vendita di un podere ‘bloccando’ la relativa area della plancia giocatore.
Excursus: strategie Il metodo principale per fare punti in Viticulture è evadere gli ordini di vino. È dunque perfettamente sensato concentrare i propri sforzi sul costruire un motore che produca velocemente il vino richiesto: quello che però molti giocatori principianti tendono a non considerare è che il gioco mette a disposizione tanti modi per ottenere punti per così dire ‘gratuiti’, in grado di cambiare profondamente la classifica accumulandosi col tempo. Ci stiamo riferendo per esempio agli effetti del mulino o della sala di degustazione, e soprattutto alle molte carte visitatore che permettono di ottenere punti scartando vino o offrendo azioni gratuite ad altri giocatori. Il fatto che i punti dati dalle carte possano essere ‘attivati’ a discrezione del giocatore rende quelle carte molto potenti nelle fasi finali della partita, quando possono essere magari combinate col completamento di un ordine creando una escalation in grado di spiazzare gli avversari. A questo proposito, i principianti dovrebbero anche fare attenzione a non sopravvalutare il tempo a disposizione per eseguire il loro piano: il gioco inizia con un ritmo lento, ma può concludersi rapidamente e inaspettatamente se un giocatore particolarmente abile riesce a soddisfare due ordini di vino di valore alto nello stesso round, magari combinandoli con l’uso di una carta visitatore in grado di aumentarne gli effetti. |
4. Conclusioni
Viticulture è un gioco assolutamente consigliabile. È basato su meccanismi molto classici, ma ha una ambientazione peculiare e ben veicolata, ed esibisce piccoli twist capaci di dare personalità all’insieme. L’elemento più criticato dagli appassionati è la pesca delle carte visitatore e la loro incidenza sul flusso di gioco, che viene vista come un elemento di alea che sfugge al controllo totale a cui anelano i ‘germanisti’ più rigorosi. Anche le carte mama e papa possono dar vita a situazioni iniziali non perfettamente bilanciate. Tutto dipende, crediamo, dall’approccio del giocatore. Questi elementi di asimmetria incontrollata, peraltro secondo noi mai così forti da essere smaccati, vanno visti come un modo per rendere la partita più imprevedibile e per costringere i giocatori a misurare le proprie strategie anche con l’intervento capriccioso del fato. La Essential Edition, va poi detto, è intervenuta su questo aspetto del gioco originale mitigando l’elemento randomico: quasi tutte le carte visitatore offrono non una abilità ma più abilità diverse utilizzabili a scelta e adatte a diversi stili di gioco o a diversi momenti della partita.
In generale, è proprio la varietà garantita dalla presenza delle carte a rendere Viticulture un gioco altamente rigiocabile. La sequenza delle azioni atte a ‘produrre’ punti è chiara e lineare, tanto da ‘richiedere’ quasi la presenza di un elemento di disturbo. Il fatto poi che i round siano organizzati sulla base di due fasi principali durante le quali vanno attentamente distribuiti i propri lavoratori introduce nel gioco anche un interessante elemento di gestione delle risorse, con una decisa componente di competizione tra giocatori nell’accaparramento delle azioni più importanti. Il meccanismo, insomma, funziona molto bene: la sua apparente semplicità nasconde variabili talvolta impreviste, che lo rendono adatto sia ai (non troppo) neofiti sia ai giocatori più smaliziati. A tutto questo va affiancata, come scrivevamo, la peculiare ambientazione, che per una volta non sembra un semplice pretesto ma che riesce anzi a prendere forme credibili, grazie sia a certe meccaniche sia soprattutto alla deliziosa componentistica. Per noi il tema è un elemento decisivo nella scelta dei giochi da tavolo: se è così anche per voi e se il tema in oggetto fa risuonare qualche corda della vostra interiorità, non privatevi di questo gioco.
Tre pregi di Viticulture | Tre difetti di Viticulture |
Tema curioso e ben rappresentato | L’alea può disturbare chi ama il controllo totale |
Giocabilità collaudata e interessante | I campi rappresentati da carte sono scomodi e poco funzionali |
Componentistica adorabile | Il gioco ‘ingrana’ lentamente e finisce rapidamente: questo può dar fastidio a chi anela a esperienze più lineari |
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Caro Mosè,
centra un tubo con il gioco in questione, ma oggi ho trovato le tue guide strategiche sul vetusto ma glorioso Cesar III, e volevo farti i complimenti per l’impegno profuso nel lavoro svolto.
Conferma che sei un grande. Fa piacere vedere che esistono appassionati a 360° come te nel mondo videoludico!
Warren! Tiri fuori ricordi di cose risalenti al Pleistocene! 😀
Grazie per la considerazione. Sappi che nel frattempo la comunità italiana ha prodotto altre guide, assai migliori delle mie, su quel gioco glorioso. Anzi: se non la conosci, recuperati la conversion amatoriale Augustus, che introduce il supporto nativo alle alte risoluzioni, i blocchi stradali e gli ordini speciali per i mercati! 🙂
Puoi scommetterci che l’ho fatto, grande capo!
Il bello è che funziona anche con i file in italiano, sia di testo che audio!