La neonata casa di produzione Rose Gauntlet Entertainment ci propone un gioco di tableau building a tema naturalistico che è quasi un enigma astratto.
I nostri video dedicati a Keystone: North America su YouTube:
Esempio di gioco
Analisi critica
1. Temi ricorrenti
I giochi da tavolo ambientati nel mondo animale o comunque tematizzati a partire dalla natura, spesso con declinazioni dal sapore bucolico e dal retrogusto ecologista, sono sempre più frequenti, tanto da poter essere classificati come un sotto-genere particolare. È interessante, tra l’altro, il fatto che questo tipo di ambientazione si accompagni quasi sempre a una profondità di gioco medio-leggera, talvolta cosiddetta family, che in effetti è affiancamento perfetto alla salienza lieve conferita a questi prodotti dalle immancabili illustrazioni coloratissime, raffiguranti animali che spesso paiono ‘pucciosi’ anche quando dovrebbero essere feroci predatori. Rientra perfettamente in questa fattispecie Keystone: North America, opera prima della casa di produzione Rose Gauntlet Entertainment, capitanata da Isaac Vega, che è anche coautore del gioco assieme a Jeffrey Joyce, e da Lindsey Rode, che abbiamo già incontrato come autrice di Labyrinthos. Ha questo nuovo gioco, realizzato tramite Kickstarter, le carte in regola per competere nell’affollatissimo agone dei prodotti a esso affini? Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta.
2. Giocabilità generale
In Keystone: North America i giocatori sono biologi che cercano di mettere assieme gli habitat più efficaci, collezionando piante e animali e disponendoli sulla propria plancia nel modo più adeguato. Nel proprio turno, il giocatore sceglie una tra 3 possibili azioni: prelevare una carta dal display e disporla sulla propria plancia; attivare una tessera bonus; prelevare una carta jolly.
Il prelevamento di una carta dal display funziona con il classico sistema della fila di elementi che diventano più costosi man mano che ci si sposta verso sinistra. Tra le 6 carte disponibili, quella più a destra è sempre gratuita, mentre le successive richiedono il pagamento di sinergy token, segnalini a forma di ghianda: il giocatore piazza un suo segnalino su ogni carta che vuole ‘saltare’ oltre la prima, e se si preleva una carta con sopra dei segnalini questi finiranno nella propria riserva. Una volta prelevata la carta, bisogna piazzarla in una casella libera del proprio tableau. Ogni giocatore ha davanti a sé una plancia con 16 caselle disposte secondo uno schema 4×4: la carta prelevata può essere piazzata in una qualunque casella libera. Se le carte già presenti nelle caselle a fianco condividono 1 o più simboli habitat, il giocatore ottiene 1 sinergy token per ogni corrispondenza. Nel piazzare le proprie carte, il giocatore deve cercare anzitutto di creare degli habitat composti da almeno 2 elementi: un habitat è una serie di tessere, in riga o in colonna, che abbiano lo stesso habitat e che mostrino numeri in sequenza. Ogni carta infatti è numerata da 1 a 5: il numero si riferisce alla posizione del relativo animale nella catena alimentare. Oltre che agli habitat, però, il giocatore deve anche fare attenzione al suo obiettivo segreto: ogni partecipante riceve infatti una carta obiettivo segreto all’inizio della partita, e queste carte richiedono che sulla nostra plancia vi siano combinazioni diverse di simboli particolari. Alcuni animali hanno il simbolo di una chiave: si tratta di animali chiave per il loro habitat, e sono molto potenti perché raddoppieranno il valore in punti dell’habitat in cui sono collocati.
Un’altra azione possibile è attivare una tessera bonus. A inizio partita si scelgono casualmente 5 tessere bonus: quando un giocatore ne attiva una risolverà il suo effetto e poi la girerà sul verso. Le tessere bonus in genere permettono di piazzare sulle carte dei research token, ovvero dei segnalini che aumenteranno il valore delle carte in fase di punteggio; a volte però le tessere bonus consentono anche di ottenere sinergy token, di spostare carte, di pescare carte alla cieca e altro. Solitamente, ogni effetto si accompagna anche alla necessità di scartare carte dal display. Le tessere bonus hanno un effetto anche sul verso: un giocatore può anche decidere, come sua azione principale, di attivare tutte le tessere girate sul verso. In quel caso le tessere verranno tutte rigirate sul recto, pronte per essere nuovamente attivate dal principio. Ogni volta che un giocatore effettua questa azione, però, il segnalino sul tracciato del tempo avanza di 1 casella.
La terza e ultima azione disponibile è prelevare una carta jolly: ce ne sono 4 diverse, ciascuna presente in 2 copie. Le carte jolly hanno ciascuna uno specifico habitat ma non hanno un numero e quindi possono sostituire qualunque numero, anche differente nella riga rispetto alla colonna.
La partita entra nella fase finale quando si verifica una delle seguenti condizioni: un giocatore riempie completamente la sua plancia o il segnalino sul tracciato del tempo arriva alla casella finale. Si conclude il round in corso e si procede al calcolo dei punti. Ogni giocatore calcola il suo punteggio per ogni riga e per ogni colonna del suo schema; poi aggiunge i punti derivanti dai suoi obiettivi segreti; infine, conta i punti collegati ai sinergy token rimasti. Chi ha più punti è il vincitore.
3. Componentistica
Keystone: North America è un gioco dalla produzione sontuosa, soprattutto nella sua versione deluxe, che è quella che vedete nella foto e nei video a corredo di questo articolo. Le illustrazioni, dovute a un team composto da Irem Erbilir, Yan Tamba, Alyssa Menold e Patricia Casarrubios, sono talmente fotorealistiche da poter essere scambiate davvero per fotografie; i segnalini sono token di legno pregevoli da guardare e da toccare; la scatola ha un bell’insert in plastica trasparente che permette di riporre il gioco con cura e di prepararlo in velocità; le stesse pareti interne della scatola sono decorate da belle illustrazioni. Il quaderno con le missioni in solitario è di carta di ottima qualità e ha la copertina finemente istoriata e un bel segnalibro; non manca anche un pratico blocco segnapunti, e gli elementi in cartone sono spessi e gradevoli da maneggiare. La versione deluxe include anche un playmat, che non è necessario per giocare ma che aiuta a tenere organizzati i token e le carte e che conferisce all’insieme una table presence notevole. L’unica critica che ci sentiamo di fare ai componenti riguarda la scelta, secondo noi senza senso, di conferire valore diverso ai sinergy token su un lato e sull’altro: è una fattispecie che può creare confusione se non si fa attenzione a tenere i segnalini girati sempre dallo stesso lato. Sarebbe stato molto meglio che i valori diversi fossero stati collegati a dimensioni diverse.
4. Conclusioni
Keystone: North America è un gioco molto particolare, che può essere apprezzato a dovere solo da un certo tipo di pubblico. Probabilmente la maggior parte dei giocatori verrà attirata verso il prodotto dal suo tema e dalla sua estetica, a esso fortemente collegata: ma è importante sottolineare che per quanto gli autori abbiano cercato di far passare questo tema, per esempio collegando ogni animale al suo habitat e dandogli un numero corrispondente alla sua posizione nella catena alimentare, alla fine il gioco si rivela immediatamente come un astratto dal sapore enigmistico, durante il quale cominceremo presto a ignorare del tutto le illustrazioni, ‘vedendo’ ciascuna carta come un numero accompagnato da dei simboli. Una partita a Keystone: North America non è troppo diversa da una sessione passata in compagnia di un sudoku o di un cruciverba: dati questi simboli e questi numeri, dobbiamo combinarli nel miglior modo possibile, facendo attenzione agli incastri nelle righe e nelle colonne. L’interazione tra giocatori è data dalla gestione del display di carte: i nostri avversari cercheranno non solo di prendere le carte che servono a loro, ma anche di scartare quelle che servono a noi, di solito tramite l’attivazione delle tessere bonus. Questo può rendere il gioco frustrante: una posizione molto comune tra gli appassionati è apprezzare la modalità in solitario più di quella multigiocatore, perché nella prima si può tenere il display sotto controllo mentre nella seconda è impossibile. Tra l’altro la modalità in solitario di questo gioco è curatissima: gli autori hanno creato una campagna in 20 scenari, ciascuno con regole leggermente diverse e talvolta anche con carte speciali, conservate all’interno di buste chiuse, come in un legacy. Gli amanti dell’enigmistica saranno catturati da questa modalità in solitario: il gioco potrebbe valere l’acquisto solo per questo suo elemento. Chi invece preferisce giocare con gli amici dovrà accettare il fatto che il gioco può essere stretto e limitato, con momenti segnati da paralisi da analisi: ma secondo noi chi indica questi come difetti è ingeneroso, trattandosi piuttosto di caratteristiche del prodotto, di scelte stilistiche. Come abbiamo già scritto, questo gioco si rivolge a un pubblico specifico: quel che il lettore deve cercare di comprendere è se è o non è parte di questo pubblico.
Tre pregi di Keystone: North America | Tre difetti di Keystone: North America |
Le meccaniche piaceranno molto agli amanti dell’enigmistica | Il tema non si sente abbastanza, e il gioco sembra quasi un astratto |
La ‘campagna’ per giocatore singolo è davvero ben fatta | Nella versione multigiocatore, il gioco può essere molto frustrante |
La produzione è di ottimo livello | I token con valori diversi sul recto e sul verso sono un’idea pessima |
Buongiorno Maschera da MrNomade63.
Il gioco di cui sopra ci piace e tratta un buon tema che e’ l’ecosistema e non e’ neanche complicatissimo in quanto a meccaniche gia’ viste in Century o Canvas ma forse troppi simboli ti fanno perdere un po’ l’orizzonte sulla plancia dove sistemi gli animali e le piante.
Devo dirTi ,o magari lo sapevi gia’, che esiste un altro gioco che si chiama “Ecosystem” che, in modo molto piu’ semplice e diretto, senza avere carte obiettivo o bonus vari, rappresenta la stessa medesima ambientazione di gioco. La scatolina e’ piu’ piccola, non vi sono plance all’interno e per piazzare le carte ( che sono in formato mignon) utilizza un piccolo sistema di draft.
In verita’ appunto il gioco Ecosystem che noi possediamo e’ molto piu’ semplice, ma allo stesso tempo se non indovini combinazioni fra animali e vegetazione non ottieni punti.
Mentre quello che proponi Tu l’abbiamo guardato e commentato attentamente, non l’abbiamo sostenuto su Kickstarter e ahime’ forse avremmo acquistato praticamente un doppione. Saluti.
MrNomade63 e Partner.
Ciao MrNomade63, che piacere leggerti anche qui! 🙂
Non ho Ecosystem ma l’ho sentito citato in una recensione di Keystone, quindi non siete gli unici a cui è venuto in mente in relazione a questo gioco. Però mi pare di ricordare che si dicesse che Ecosystem è più ambientato rispetto a questo: voi sareste d’accordo?
Un saluto a te e alla “partner”! 🙂
…Buonasera Maschera.
Non siamo soliti lasciare commenti in giro per il web ma ultimamente Ti stiamo seguendo molto volentieri poiche’ tratti argomenti veramente interessanti -vedi analisi critica-
e per certune cose la pensiamo allo stesso modo.(compresa Partner).
(O forse perche’ ti stiamo facendo il filo per acquistare la Tua copia Museum Picture????? Uhm….)
Le differenze fra il bel Gioco da Te recensito peraltro benissimo sono che (secondo Noi ma qui lo confermo). il giochillo Ecosystem e’ piu’ ambientato e meno dispersivo. Cioe’ in una scatolina piccolissima ci sta dentro un discreto materiale, in piu’ e’ incentrato sul far punti cercando di avvicinare piu’ soggetti possibili compatibili. Ad es. Lupo lontano da Orso, Aquila divora Coniglio, Ape vicino Fiore etc…e Non e’ una specie di sudoku.
Difetto. Per giocare in 2 e draftare entra in azione ” il morto” come in 7Wonders. Forse alla fine un po’ insalata di punti.
Pregio: Per Tutti. Discretamente contenuto come tempo di gioco quindi filler adatto anche ad un pubblico giovane.
Grazie dell’ospitalita’ e della comprensione nei Nostri confronti…..(persone anziane).
Cordiali saluti,
Mr.Nomade63 (e Partner)