Hens

L’etichetta italiana Little Rocket Games propone un gioco di carte semplice ma interessante, e con un tema decisamente particolare.

I nostri video dedicati a Hens su YouTube:
Esempio di gioco
Analisi critica

1. Galline per tutti i gusti
Il notevole boom che la produzione di giochi da tavolo sta vivendo negli ultimi anni ha portato alla ricerca di tematiche sempre più originali a cui ispirare i propri design: alle ambientazioni sempreverdi, per esempio connesse al mondo naturale o alle epoche storiche, si affiancano talvolta argomenti davvero peculiari, di fronte ai quali la prima reazione è quasi sempre di stupore, ma magari anche di divertita curiosità. Hens rientra sicuramente in quest’ultima fattispecie: questo piccolo gioco di carte di Giampaolo Razzini ci mette infatti negli strani panni di allevatori di galline, alle prese con il compito di allestire l’aia più bella, ovvero popolata con galline che siano sia particolarmente produttive in termini di uova sia anche appartenenti alle razze più prestigiose. Si tratta in realtà, come quasi sempre accade con le opere ludiche più semplici e rapide, di un gioco astratto, che ci chiama a gestire la nostra mano di carte e a creare il nostro tableau seguendo apposite meccaniche di accostamento e di set collection. Non c’è dubbio, d’altro canto, che queste meccaniche avrebbero potuto essere assai più attrattive per il grande pubblico se ‘vestite’ con un tema più popolare, di richiamo più immediato. Ma forse gli autori puntano proprio sull’effetto curiosità a cui accennavamo all’inizio. Scopriamo un po’ meglio di cosa si tratta.

2. Giocabilità generale
In Hens i giocatori devono creare la propria aia, ovvero il proprio tableau di 12 carte, secondo uno schema 4×3 o 3×4. Ogni carta rappresenta una gallina con determinati attributi: una razza, un certo numero di uova, un certo numero di medaglie (anche nessuna) e un numero. Ogni giocatore inizia con 4 carte pescate casualmente dal mazzo: nel proprio turno, il giocatore deve pescare 2 ulteriori carte, giocarne una nella propria aia e scartare l’altra. Alla fine del turno, dunque, il giocatore si troverà sempre ad avere 4 carte in mano. Le carte possono essere pescate sia dal mazzo sia anche dalle pile degli scarti degli altri giocatori: non possono mai però essere pescate dalla propria pila degli scarti.
Nel piazzare le carte nella propria aia, il giocatore deve seguire determinate regole. Ogni carta va piazzata ortogonalmente a una già presente: se le galline che si affiancano sono della stessa razza, possono avere qualunque numero, ma se sono di razze diverse devono avere numeri in sequenza (quindi per esempio un 2 può essere di fianco a un 3 o a un 1, ma non di fianco a un 4). Lo scopo è cercare di creare gruppi di galline della stessa razza: alla fine solo le uova ‘prodotte’ dal gruppo più grande saranno conteggiate. Se a un certo punto un giocatore non può piazzare nessuna carta nella sua aia, dovrà per forza, nel suo turno, piazzare una carta di dorso, ovvero un pollaio: a fine partita i pollai daranno punti negativi.
Alla metà del gioco, cioè dopo che tutti i giocatori hanno piazzato la loro sesta carta, tutti devono mettere nella propria aia il segnalino gallo: alla fine della partita, anche le uova del gruppo di galline su cui si trova il gallo saranno conteggiate, ma solo se quel gruppo non è il più grande. In questo secondo caso, o in caso di parità tra gruppi, si conteggeranno solo le uova del gruppo dove si trova il gallo.
Si prosegue in questo modo finché tutti i giocatori non hanno piazzato la loro dodicesima carta e concluso la propria aia. Si procede quindi col calcolo dei punti. Ogni uovo prodotto dalle galline appartenenti al gruppo più grande vale 1 punto; ogni uovo prodotto dalle galline appartenenti al gruppo dove si trova il gallo vale 1 punto (con l’eccezione di cui sopra); ogni medaglia vale 1 punto, indipendentemente dalla gallina su cui si trova; ogni pollaio sottrae 1 punto al totale. Infine, si aggiungono i punti collegati alla carta obiettivo: a inizio partita infatti si estrae casualmente (o si sceglie consensualmente) una carta obiettivo, ciascuna delle quali riporta 2 condizioni per ottenere punti bonus (o malus). Chi ha più punti è il vincitore.

3. Componentistica
Hens è un gioco molto semplice e compatto, che esaurisce quasi completamente i suoi materiali nel mazzo di carte principale e nel mazzetto delle carte obiettivo. Le illustrazioni, di Marco Salogni, sono molto piacevoli e in un certo senso aprono un mondo a chi non si è mai occupato ‘seriamente’ di galline (e immagino che molti tra i lettori rientrino in questo insieme). Gli unici componenti tridimensionali sono i 4 galletti in legno, carini e simpatici. La scatolina, di bel cartone robusto, è in grado di contenere senza problemi le carte anche se vengono imbustate: al suo interno peraltro trova posto anche un pratico blocchetto segnapunti, e c’è anche posto, volendo, per una piccola matita, che però non è inclusa.

4. Conclusioni
Hens è un gioco di carte semplice e veloce, ma non privo di una buona dose di componente strategica. A fine partita si ottengono punti per le uova nel gruppo maggiore di galline, per le uova nel gruppo di galline dove si trova il gallo e per le medaglie presenti in tutta l’aia. Ovviamente le galline con più medaglie sono anche quelle più rare e difficili da trovare. Se non ci fossero le carte obiettivo, la strategia più ovvia sarebbe cercare di costruire nella propria aia 2 gruppi di galline: uno un po’ più grande e uno più piccolo dove collocare il gallo. Le carte obiettivo complicano la situazione, dando ricompense anche importanti per fattispecie particolari, come per esempio galline tutte diverse nella stessa fila oppure tanti gruppi di galline differenti con un numero minimo di componenti. Spesso sarà difficile soddisfare ogni obiettivo e si dovrà scegliere su cosa puntare. È anche molto interessante il fatto che sia possibile pescare non solo nel mazzo ma anche dagli scarti degli avversari: questo significa che non bisogna prestare solo attenzione a ciò che si gioca ma anche a ciò che si scarta, dato che si deve evitare a ogni costo di aiutare gli avversari con le proprie mosse. Certo, non si tratta propriamente di elementi nuovissimi: Hens rielabora spunti che si incontrano piuttosto frequentemente nei giochi di carte contemporanei, ma lo fa con solida proprietà e soprattutto evocando un tema davvero particolare, che da solo basta a distinguere questo prodotto dall’agguerrita concorrenza. Non siamo dunque di fronte a un gioco irrinunciabile né a un’opera che passerà alla storia: ma visto il prezzo e le dimensioni contenute, pensiamo che Hens possa regalare bei momenti di gioco a parecchi appassionati.

Tre pregi di Hens Tre difetti di Hens
È veloce ma profondo. Le meccaniche non sono molto originali.
Il tema è davvero particolare. L’iconografia delle carte obiettivo è incomprensibile.
È ben prodotto e ha le giuste dimensioni. Il tema può respingere chi non vi si avvicina col giusto spirito.

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