Nel 2015 la premiata ditta Luciani & Gigli realizza un gioco di dice drafting diventato nel tempo un piccolo classico. Com’è gestire un hotel nell’Austria del XIX secolo?
I nostri video dedicati a Grand Austria Hotel su YouTube:
Esempio di gioco
Il nostro parere
1. Da Vienna a Firenze
Nel mondo del gioco da tavolo il percorso di un autore, o di una squadra di autori, segue spesso percorsi di progressivo affinamento: può accadere quindi che un prodotto venga visto, retrospettivamente, come un esperimento che solo successivamente ha trovato la sua migliore espressione, in un titolo più ricco, dettagliato e perfezionato. In questi casi di solito il gioco ‘imperfetto’ finisce nel dimenticatoio, venendo sostituito in tutto e per tutto dall’ultimo arrivato: ma ci sono anche fattispecie più complesse, che vedono i prodotti di una medesima ‘collana’ amati allo stesso modo da fette diverse di appassionati, anche se magari tutti sono disposti a riconoscere la superiorità dei prodotti più recenti. Grand Austria Hotel di Simone Luciani e Virginio Gigli rientra alla perfezione in questa casistica appena descritta: questo gioco è, in tutto e per tutto, un Lorenzo il Magnifico 0.5. Certo, i due prodotti hanno identità distinte e meccaniche di dettaglio anche molto diverse: ma hanno in comune l’utilizzo dei dadi nel definire la ‘potenza’ delle azioni e un sistema di penalità che può essere considerato o ignorato deliberatamente dai giocatori. Tra i due, Lorenzo è quello più universalmente amato anche a livello internazionale: probabilmente per la sua minor apertura all’alea e per la successione più serrata dei turni. Eppure Grand Austria Hotel è lungi dall’essere solo un esperimento poco riuscito: ancora oggi ha una schiera di fan di tutto rispetto, tanto che nel 2021, ben sei anni dopo la sua pubblicazione, è stato arricchito da una espansione distribuita esclusivamente tramite Kickstarter e intitolata Let’s Waltz. È il segno che nonostante il tempo passato c’è ancora una ragguardevole fetta di pubblico che non vede l’ora di mettersi nei panni di albergatori nella Vienna simbolista e decadente del XIX secolo.
2. Giocabilità generale
Grand Austria Hotel è un gioco di dice drafting: all’inizio di ogni round il primo giocatore lancia una certa quantità di dadi a sei facce (la quantità dipende dal numero di giocatori) e li colloca nella plancia delle azioni, distribuiti in base ai risultati. Nel suo turno, il giocatore sceglie un dado tra quelli disponibili sulla plancia delle azioni ed esegue, appunto, l’azione collegata, che avrà un livello di potenza pari alla quantità di dadi presenti su quella sezione della plancia. Il gioco ci mette nei panni di albergatori: il nostro scopo è far sedere clienti ai tavoli del nostro ristorante, soddisfare i loro ordini di cibo e bevande e infine sistemarli in una stanza libera e pronta. Ogni ospite piazzato in una stanza dà punti vittoria e/o altri vantaggi, e a fine partita si ottengono punti anche in base alla quantità e al tipo di stanze ‘riempite’ nonché in virtù di determinati obiettivi pubblici e privati.
I potenziali clienti sono rappresentati da carte che vanno pescate da un generoso mazzo e sistemate in un display pubblico sull’apposita plancia. All’inizio del turno, il giocatore può decidere di prelevare un cliente e sistemarlo su uno dei 3 tavoli rappresentati sulla parte bassa della sua plancia personale: per poter essere ‘risolti’ e sistemati in una camera, i clienti richiedono cibo e/o bevande. I primi due clienti sulla destra sono sempre gratuiti: per prelevare gli altri occorre pagare una certa quantità di denaro. Quando un cliente viene prelevato, la fila nel display si muove verso destra e nuove carte vengono pescate per riempire l’offerta. Dopo aver scelto se prendere o meno un nuovo cliente, il giocatore deve prelevare un dado dalla plancia azioni ed eseguire la relativa azione.
I dadi con l’1 permettono di ottenere cibo, ovvero strudel e/o torte. I dadi con il 2 permettono di ottenere bevande, ovvero vino e/o caffè. Cibo e bevande servono, come già detto, per soddisfare i nostri clienti e poterli così ‘risolvere’ e sistemare in una camera: quando otteniamo una risorsa possiamo sistemarla nella nostra ‘cucina’, ovvero sulla nostra plancia personale, oppure direttamente su una carta cliente che la richiede. Spostare risorse dalla cucina alle carte è un’azione che si può svolgere liberamente in ogni momento, ma ha un costo: occorrerà pagare 1 moneta per ogni 3 risorse spostate. Va detto che torte e caffè sono più ‘preziosi’ rispetto a strudel e vino perché sono ottenibili solo in quantità pari o inferiori rispetto a questi ultimi: per esempio, se decido di ottenere cibo e ci sono 3 dadi con l’1, posso ottenere 3 strudel o 2 strudel e 1 torta, ma non posso ottenere 1 strudel e 2 torte.
I dadi con il 3 permettono di preparare le stanze in cui poi sistemare i nostri clienti. Si può preparare un numero di stanze pari al numero di dadi presenti nella sezione. Le stanze sono rappresentate sulla nostra plancia personale e sono organizzate in 4 piani di 5 stanze ciascuna: preparare una stanza al primo piano è sempre gratis, mentre la preparazione delle stanze ai piani superiori ha un costo progressivamente più alto (ma sono di più anche i punti che quelle stanze ci daranno se ‘piene’ a fine partita). Preparare una stanza significa, all’atto pratico, piazzarci sopra un apposito tassello, che verrà girato quando ci piazzeremo dentro un cliente; sistemare un ospite in una stanza è un’azione gratuita che si può fare in qualunque momento. È importante sottolineare che ogni stanza ha un colore particolare: rosso, giallo o blu. Anche gli ospiti sono caratterizzati da un colore, e possono essere piazzati solo nelle stanze dello stesso colore; il verde però è un colore ‘jolly’, gli ospiti verdi possono essere collocati in qualunque stanza. Il colore delle stanze è importante anche perché quando un gruppo di stanze adiacenti dello stesso colore viene completato si ottiene un importante bonus: punti vittoria nel caso delle stanze blu, denaro nel caso delle stanze rosse e punti imperatore (dei quali parliamo più avanti) nel caso delle stanze gialle. È possibile scegliere di giocare con plance personali identiche ma anche con plance personali differenti, con stanze organizzate diversamente e quindi più aperte a determinate strategie.
I dadi con il 4 permettono di ottenere corone (denaro) o punti imperatore. Il denaro ha usi molteplici: serve per richiamare ospiti, per preparare le stanze, per distribuire il cibo agli ospiti, per arruolare assistenti (dei quali parleremo). I punti imperatore vengono registrati su un apposito tracciato della plancia comune e sono collegati al sistema di penalità: un meccanismo simile ai punti fede in Lorenzo il Magnifico. In determinati momenti nel corso della partita (alla fine del terzo round, alla fine del quinto round e alla fine del settimo e ultimo round) l’imperatore visita il nostro albergo: sarà necessario avere un alto punteggio imperatore per non incorrere in penalità. All’inizio della partita si estraggono casualmente tre tessere collegate a questo comparto: ciascuna sarà collegata a una delle visite e contemplerà un vantaggio e una penalità. In occasione delle visite dell’imperatore i giocatori otterranno punti sulla base del loro punteggio imperatore, poi dovranno arretrare di un determinato numero di caselle sul tracciato e infine controllare se ottengono il vantaggio o subiscono la penalità.
I dadi con il 5 permettono di arruolare assistenti. All’inizio della partita i giocatori effettuano un draft di carte e scelgono 6 carte assistente da tenere nella propria mano: queste carte danno abilità speciali, vantaggi attivi e passivi e anche punti vittoria a fine partita. Giocare un assistente ha un costo in denaro, che va diminuito in base alla potenza dell’azione: quindi se ci sono 3 dadi con il 5 e decido di effettuare questa azione, potrò giocare un assistente con uno sconto di 3 corone.
I dadi con il 6 permettono di effettuare qualunque azione, ma richiedono il pagamento di 1 corona. Se per esempio ci sono 3 dadi con il 6 posso pagare 1 corona ed effettuare l’azione di ottenimento cibo con una potenza di 3. Va detto peraltro che pagando 1 corona è sempre possibile aumentare di 1 punto la potenza dell’azione: è possibile farlo anche quando si prende un dado con il 6 (nel qual caso si pagheranno in totale 2 corone).
Se un giocatore è insoddisfatto dei dadi disponibili, può decidere di non svolgere il suo turno e di passare. Gli altri giocatori proseguono normalmente: quando toccherà di nuovo a quello che ha passato, egli dovrà scartare un dado e rilanciare tutti quelli rimasti. I giocatori possono passare anche più volte: ma dovendo ogni volta scartare un dado, le probabilità di ottenere il risultato desiderato sarà sempre più bassa.
Una particolarità importante del gioco è la modalità con cui viene gestita la successione dei turni. Ogni giocatore ha 2 turni per round: ma il secondo turno viene giocato in ordine inverso. Quindi l’ultimo giocatore nella prima parte del round sarà il primo nella seconda parte del medesimo (e giocherà quindi i suoi 2 turni di seguito).
Al termine del settimo round, si procede al calcolo finale dei punti. Ai punti ottenuti nel corso della partita si sommano quelli per le stanze occupate, per le risorse e il denaro rimasto e per gli eventuali assistenti giocati. Chi ha più punti è il vincitore.
3. Componentistica
Nella sua versione originale Grand Austria Hotel è, dal punto di vista dei materiali, sobrio e funzionale. Le illustrazioni sono del veterano Klemens Franz, già visto all’opera in Agricola, Orléans, Clans of Caledonia e tanti altri giochi molto noti: la sua arte è particolare, in bilico tra il cartoonesco e il realistico, e nel caso in oggetto riesce a descrivere con buona proprietà le atmosfere lussuose e decadenti della Vienna ottocentesca. Un elemento da sottolineare è che tra gli ospiti si nascondono molti easter egg, cioè riferimenti più o meno velati ad altri giochi da tavolo degli stessi autori o dello stesso illustratore. Gli elementi tridimensionali sono piuttosto essenziali: le risorse sono rappresentate da semplici cubetti, tanto che molti giocatori probabilmente si dimenticheranno presto a cosa si riferiscono; i segnalini sono semplici pedine tonde; i dadi sono normalissimi dadi di legno a sei facce. La nuova versione recentemente pubblicata tramite Kickstarter avrebbe dovuto rendere il gioco più lussuoso, tanto da essere stata pomposamente denominata deluxe edition: in realtà l’unica novità degna di nota da essa implementata è la presenza di segnalini sagomati per le risorse, peraltro di qualità non eccelsa. Tutto il resto è rimasto come nell’originale, inclusa la scatola, di cartoncino sottile e con un insert fragile e inadeguato. Ci sembra discutibile anche la modalità di registrazione delle monete, demandata a un piccolo tracciato su cui muovere una pedina che può facilmente spostarsi: sarebbe stato più ragionevole includere nel gioco monete ‘fisiche’, di cartone o metallo. È anche abbastanza inspiegabile il fatto che il tracciato dei punti arrivi fino a 75 anziché a 100: i punteggi sono quasi sempre molto alti e il tracciato impone calcoli di cui francamente non si sentiva alcuna esigenza.
Excursus: strategie
Come scriviamo nel corpo principale della recensione, Grand Austria Hotel è molto vario: le nostre azioni andranno scelte sulla base della situazione contingente, per esempio degli ospiti disponibili, degli assistenti nella nostra mano, degli obiettivi comuni, delle penalità collegate al tracciato dell’imperatore e soprattutto dei risultati usciti sui dadi. Può sembrare ragionevole dirigersi verso l’azione che in quel momento è più forte: spesso lo è, ma se quell’azione è del tutto inutile per i nostri obiettivi a lungo termine può essere più sensato scegliere un’azione anche molto debole. Sono pochi i casi in cui il tracciato imperatore può essere ignorato o quasi: nella maggior parte dei casi le penalità sono troppo forti e i benefici troppo appetitosi per poter essere del tutto trascurati. A permetterci di salire nel gradimento imperiale c’è l’azione dedicata: ma il più delle volte è meglio far salire il nostro segnalino sul tracciato in maniera indiretta, tramite i benefici degli ospiti e soprattutto delle stanze gialle. In generale, ha più senso ottenere benefici tramite gli ospiti anziché ‘sprecando’ preziose azioni, che andrebbero normalmente utilizzate anzitutto per ottenere risorse con cui soddisfare i clienti e poi piazzarli nelle stanze. Fate attenzione al fatto che a fine partita gli ospiti seduti sui tavolini danno un malus al nostro punteggio: negli ultimi turni, accertiamoci di prelevare solo gli ospiti che siamo sicuri di poter piazzare nelle nostre stanze. |
4. Conclusioni
Grand Austria Hotel è un gioco molto valido, che ci sentiremmo di collocare tranquillamente allo stesso livello di Lorenzo il Magnifico. Luciani e Gigli hanno mostrato di saper implementare con modalità davvero curiose e appropriate l’utilizzo dei dadi in quelli che sono, in realtà, eurogame rigorosissimi, nei quali l’alea è presente ma in un certo senso condivisa e quindi smorzata dall’ineluttabilità del destino comune. Rispetto al ‘fratello maggiore’, peraltro, Grand Austria Hotel è più vario, vista la notevole quantità di carte ospite e di carte assistente presenti, delle quali più della metà non verrà mai vista in una singola partita: questo rende il gioco meno deterministico rispetto a Lorenzo, nel quale le carte vengono sempre tutte utilizzate, con la conseguenza che chi le conosce bene può aspettarsele e costruire di conseguenza la propria strategia. Certo, alcuni elementi di Grand Austria Hotel hanno lasciato perplesse non poche persone: per esempio la gestione dei turni, che si accompagna inevitabilmente a un notevole downtime per alcuni giocatori in certi momenti della partita (una delle espansioni pubblicate in occasione della riedizione recente su Kickstarter cerca di risolvere proprio questo problema). Inoltre, il meccanismo dei punti imperatore sembra un po’ pretestuoso a livello tematico e vagamente sconnesso dal resto: alcune penalità sono piuttosto forti e dato che alcune plance personali sono più adatte di altre all’ottenimento rapido di punti imperatore si ha talvolta l’impressione che il bilanciamento non sia perfetto. Però il gioco resta godibilissimo pur considerando questi limiti, e anche il suo livello produttivo non eccelso, soprattutto in relazione al costo: lo consigliamo a chiunque abbia amato Lorenzo il Magnifico, The voyages of Marco Polo e in generale tutti i giochi basati sull’utilizzo creativo dei dadi.
Tre pregi di Grand Austria Hotel | Tre difetti di Grand Austria Hotel |
Le meccaniche sono quasi perfette | La struttura dei round porta a lunghi tempi di attesa tra un turno e l’altro |
È estremamente vario e rigiocabile | Il tracciato dell’imperatore è pretestuoso e talvolta poco bilanciato |
L’uso dei dadi negli eurogame è sempre curioso e interessante | Il livello produttivo è mediocre, anche nella versione deluxe |