The Castles of Burgundy – Special Edition

Awaken Realms propone una versione extralusso di uno dei più classici e amati eurogame di sempre. Ma è tutto oro quel che luccica?

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Esempio di gioco
Analisi critica

1. Accoppiate inedite
La casa di produzione e sviluppo statunitense Awaken Realms è popolare soprattutto per i suoi giochi american, iperprodotti e pieni di miniature, quali Lords of Hellas Tainted Grail. Non stiamo affermando che si tratta di giochi vacui e senz’anima: anzi, c’è tutta una parte di pubblico che li apprezza molto. In genere, però, non è la stessa parte di pubblico che intavola i classici eurogame astratti: è stata quindi una sorpresa per molti l’annuncio, qualche anno fa, di una campagna di crowdfunding destinata alla realizzazione di una nuova versione, lussuosa e prestigiosa, di The Castles of Burgundy, gioco di gestione dadi di Stefan Feld considerato uno dei più grandi giochi da tavolo german mai realizzati. Le edizioni di The Castles of Burgundy presenti sul mercato erano sempre state modeste, per non dire sgradevoli sotto l’aspetto puramente grafico: ma questo non era mai stato vissuto da nessuno come un problema, essendo altre le frecce all’arco del prodotto. Aveva senso che un’etichetta come Awaken Realms mettesse le mani su un ‘marchio’ come questo? Cerchiamo di scoprire la risposta a questa domanda.

2. Giocabilità generale
In The Castles of Burgundy i giocatori sono duchi di Borgogna, intenti a organizzare il proprio ducato costruendovi castelli, città, pascoli e altro. A inizio partita si sceglie una tra le tante plance di gioco disponibili: in genere è consigliabile che tutti i giocatori abbiano la stessa plancia, ma si può anche decidere di fare una partita asimmetrica in cui ogni giocatore ha una plancia differente.
La partita è divisa in 5 fasi, ciascuna delle quali ha 5 round: ogni giocatore quindi avrà sempre un totale di 25 turni. A ogni fase corrisponde una pila di tasselli merce, organizzata casualmente in fase di setup: quando comincia una nuova fase, la pila viene scoperta e i tasselli vengono organizzati negli spazi corrispondenti ai round. All’inizio di ogni round, il primo giocatore lancia il dado bianco: il risultato indicherà su quale spazio della plancia comune andrà collocato il tassello merce presente sullo spazio del round in corso. Poi ogni giocatore lancia i 2 dadi del suo colore: a turno, ogni giocatore ‘spende’ i suoi dadi per eseguire 2 azioni. Le azioni possibili sono 4: acquisire una tessera, costruire una tessera, ottenere lavoratori o vendere una merce.
Per acquisire una tessera, il giocatore preleva dalla plancia generale una tessera collocata nello spazio collegato al valore del dado. All’inizio di ogni fase, infatti, vengono pescate casualmente nuove tessere con cui popolare gli spazi nella plancia generale: il numero e il colore delle tessere da pescare dipendono dal numero di giocatori. Le tessere acquisite vanno piazzate nella propria riserva, dove possono trovare spazio al massimo 3 tessere.
Per costruire una tessera, il giocatore preleva una tessera dalla propria riserva e la piazza nel suo ducato. Ci sono alcune regole da seguire: la tessera va obbligatoriamente piazzata di fianco a tessere già presenti (la partita comincia sempre con un castello già presente nel ducato), il colore dello spazio deve corrispondere al colore della tessera e il valore del dado deve corrispondere a quanto indicato sulla tessera. Le tessere hanno effetti che dipendono dal loro colore, ovvero dalla loro tipologia. Gli edifici hanno un’abilità che scatta appena vengono costruiti. I monasteri danno punti a fine partita o conferiscono abilità permanenti. Le navi permettono di avanzare nel tracciato dell’ordine di turno e permettono di prelevare merci da uno degli spazi nella plancia comune (le merci vanno messe nel proprio magazzino, dove possono trovare spazio al massimo 3 tipologie diverse di merci). Le miniere permettono di guadagnare monete all’inizio di ogni fase. I pascoli danno punti vittoria appena vengono realizzati, in base a quanti animali dello stesso tipo sono presenti nel medesimo pascolo. I castelli permettono di eseguire una nuova azione gratuitamente, ovvero senza spendere alcun dado.
Per ottenere lavoratori, il giocatore spende un dado qualunque e ottiene 2 lavoratori dalla riserva. I lavoratori possono essere spesi in ogni momento per cambiare il valore di un dado, in più o in meno; è anche possibile passare dal 6 all’1 e viceversa.
Per vendere una merce, il lavoratore rimuove dal magazzino le tessere merce collegate al valore del dado speso e guadagna 1 moneta e una quantità di punti vittoria pari al numero di merci vendute.
In ogni momento i giocatori possono spendere 2 monete per acquistare una tessera dal dorso nero disponibile nel display al centro della plancia comune. Anche queste tessere vengono pescate casualmente all’inizio di ogni fase e possono appartenere a una qualunque delle categorie delle tessere ‘normali’.
Quando la partita termina, ai punti ottenuti nel corso della medesima si sommano i punti per le merci ancora presenti nel magazzino, i punti dati dalle monete e dai lavoratori rimasti e i punti dati da eventuali monasteri. Chi ha più punti è il vincitore.

3. Componentistica
Il senso tutto di questa nuova edizione del gioco sta, o dovrebbe stare, nella produzione. Ebbene, dal nostro punto di vista Awaken Realms non ha fatto un buon lavoro: certo, non si è badato a spese e alcune componenti sono in effetti piacevoli da vedere e da toccare, ma nel complesso questo prodotto ci sembra decisamente insoddisfacente. Le plance a doppio strato dei giocatori sono ben fatte, anche se forse sarebbero potute essere un po’ più piccole e maneggevoli: non ci convince del tutto nemmeno l’idea di stampare le diverse plance ducato separatamente e di farle sistemare nelle plance dei giocatori con sopra una sorta di ‘scheletro’ di plastica entro cui collocare le tessere. Non è una soluzione elegante e non è nemmeno pratica da preparare e da utilizzare. Le elaboratissime pedine per segnare i punti vittoria, vere e proprie miniature raffiguranti busti di personaggi dell’epoca, sono invece un’idea semplicemente pessima: non si possono impilare, non trovano sufficiente spazio sul tracciato dove dovrebbero stare e tendono a cadere continuamente, aumentando la confusione. Le illustrazioni sulle tessere sono davvero poco ispirate e anche poco dettagliate, decisamente non all’altezza dello sforzo: nelle immagini vedete le tessere acriliche, un’aggiunta del tutto inutile, per non dire dannosa (le tessere di cartone hanno riportato dietro il funzionamento della tessera, quelle in acrilico no; in più, le tessere acriliche non stanno dentro la scatola del gioco, o ci stanno a fatica). I castelli sono rappresentati da miniature molto belle: qualcuno si lamenta del fatto che renderebbero meno leggibile la plancia, ma noi non abbiamo riscontrato questo problema. Gli insert dentro la scatola del gioco sono realizzati con modalità parecchio insoddisfacenti: sono di plastica molto sottile e si piegano facilmente, non rendono più rapido il setup in alcun modo e sono progettati insensatamente (lo stesso coperchio dovrebbe coprire più insert; le monete e i lavoratori anziché avere alloggiamenti da sistemare comodamente sul tavolo vanno per forza allineati come se si trattasse di carte).

4. Conclusioni
Il giudizio su questo prodotto va chiaramente scisso tra le due componenti: il gioco e la produzione. Il gioco è un meccanismo perfetto e non stupisce che sia così amato dal pubblico: la manipolazione dadi è tra le meccaniche più efficaci e creative nel contesto degli eurogame contemporanei, di cui questo può considerarsi a tutti gli effetti un padre nobile. Ogni turno è un vero e proprio enigma strategico, che impone di tenere sotto controllo più livelli: le tessere disponibili a essere acquistate, quelle già nella nostra riserva, gli spazi a nostra disposizione nel ducato, l’effetto delle tessere, il valore dei dadi e la nostra capacità di manipolazione del valore in quel momento. La possibilità di variare l’organizzazione delle plance ducato rende ogni partita diversa dall’altra: a volte i giocatori saranno costretti a dedicarsi a edifici di un certo tipo prima di sbloccarne altri, con tutte le conseguenze del caso.
La produzione di Awaken Realms, invece, è una clamorosa occasione sprecata. Possiamo dire senz’altro che questa versione sia più bella delle precedenti: ma lo standard di queste ultime era veramente basso, e la (relativa) bellezza la paghiamo al caro prezzo di avere per le mani un gioco inutilmente ingombrante, pieno di imperfezioni, di qualità inspiegabilmente scadente e approssimativa. L’unico vero motivo per acquistare questa nuova edizione sono i suoi nuovi contenuti: le tante plance ducato disponibili, e la nuova espansione Vineyards, di cui qui non parliamo. Se già possedete il gioco originale, pensateci bene prima di comprare questa nuova edizione. Non è detto che ne valga davvero la pena.

Tre pregi di The Castles of Burgundy Special Edition Tre difetti di The Castles of Burgundy Special Edition
Il gioco è un grande capolavoro dell’eurogame contemporaneo. La nuova edizione è prodotta con grande approssimazione.
Le tante mappe ducato presenti permettono una notevole longevità. Certi nuovi componenti sono più scomodi rispetto a quelli originali.
Il gioco scala alla perfezione con ogni numero di giocatori. Questa edizione è decisamente troppo ingombrante e troppo costosa rispetto alle originali.

2 thoughts on “The Castles of Burgundy – Special Edition”

  1. Luca De Ritis

    Ciao Mosè, innanzitutto ti faccio sempre i complimenti per i tuoi contenuti.
    Però quando la fai una recensione ALLA TUA MANIERA su Baldur’s Gate 3??

    Attendo con ansia 🙂

    1. Mosè Viero

      Grazie per i complimenti Luca!
      Eh, per Baldur’s Gate III ci sarà un po’ da aspettare. Lo sto giocando in live ma vado molto lentamente. Forse entro il prossimo anno? Ma non ci giurerei 🙂

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